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Rapinatori seriali in manette: aggredivano bengalesi e pakistani, l'impronta li tradisce

Ai domiciliari due cittadini moldavi autori di 10 rapine, la maggior parte nei confronti di piccoli alimentari; avevano colpito anche una gelateria e una tabaccheria

Entravano all'interno dell'alimentari e mentre uno dei due colpiva violentemente l’addetto alle vendite immobilizzandolo, l’altro asportava la cassa con i soldi e, prima di scappare, colpiva riptetutamente il cassiere pakistano o bengalese.

Così, due cittadini moldavi - classe 1987 e 1995 - sono riusciti a rapinare otto negozietti alimentari, sei a Bologna e due a Casalecchio di Reno, tra aprile e maggio 2019. Arrestati dalla polizia il 30 aprile, sono finiti agli arresti domiciliari perché individuati come gli autori dei fatti. I due malfattori inoltre avevano colpito anche a Casalecchio di Reno, agendo con le medesime modalità, presso una tabaccheria e una gelateria.

Grazie ad una meticolosa attività di indagine, i poliziotti hanno isolato un'impronta che un rapinatore aveva lasciato sul bancone di un esercizio bersaglio delle rapine e, poi, tramite il profilo Facebook, sono riusciti ad identificare anche il suo complice.

Modus operandi

Le rapine richiamate sono state tutte commesse tra i mesi di aprile e maggio del 2019. Ad essere presi di mira sono stati principalmente gli esercizi commerciali di vendita di generi alimentari gestiti da cittadini del Bangladesh e del Pakistan presenti in città. I due rapinatori, infatti, approfittavano del fatto che tali esercizi commerciali fossero aperti fino a sera inoltrata e, nel momento in cui non era presente clientela, entravano all’interno e mentre uno dei due colpiva violentemente l’addetto alle vendite immobilizzandolo, l’altro asportava il cassetto del registratore di cassa con l’incasso della giornata.

La ricorrenza del medesimo modus operandi in alcuni di questi episodi delittuosi ha generato nei poliziotti della IV Sezione – Contrasto al Crimine Diffuso della Squadra Mobile la convinzione che potessero essere sempre gli stessi autori ad agire nelle diverse rapine. Anche perché la somiglianza tra gli autori delle singole rapine era evidente dalle immagini di videosorveglianza analizzate. Ricorreva poi un ulteriore particolare, ovvero la circostanza, riferita da alcuni testimoni, di una macchina scura con cui i malviventi si allontanavano dalle scene del crimine.

Impronta digitale e Facebook: la polizia li incastra

In occasione dell’ultima rapina perpetrata dai due, il 10 maggio 2019 in via Montefiorino, presso un negozio di generi alimentari, si riusciva a scorgere analizzando sul posto le immagini delle telecamere presenti in negozio che nelle fasi della rapina, mentre i due stavano colpendo violentemente il malcapitato addetto, uno di loro, senza guanti appoggiava una mano sul bancone. Grazie così all’ausilio della Polizia Scientifica si riusciva ad isolare un’impronta utile per confronti che risultava appartenere al cittadino dell'87.

La successiva attività info investigativa, grazie all’analisi dei contatti e del profilo facebook del soggetto individuato, si risaliva all’identità anche del secondo rapinatore, anche lui moldavo.  

Le perquisizioni domiciliari eseguite nei confronti dei due permettevano di rinvenire gli indumenti, scarpe, maglie e pantaloni, indossati dai due durante le rapine. Negli uffici della Polizia di Stato i due hanno poi confessato di essere gli autori delle otto rapine. I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Bologna hanno eseguito le ordinanze cautelari applicative emesse dal GIP del Tribunale di Bologna su richiesta della locale Procura della Repubblica.

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