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Cronaca Centro Storico / Via Luigi Carlo Farini

Rapine in banca con parrucche, coltelli e smalto anti-impronta

I Carabinieri li hanno identificati dopo mesi di indagini e intercettazioni: si trovavano al bar e organizzavano i colpi per poi usare i soldi per l'acquisto di droga. Bottino totale intorno ai 18 mila euro

Cinque uomini sono finiti in arresto per mano dei Carabinieri di Bologna con le accuse di rapina in concorso, tentata rapina e ricettazione. Sono cinque i colpi andati a buon segno (ai danni di altrettante banche sparse fra il centro e la prima periferia di Bologna, ma anche una nel ravennate) nel periodo che va fra il luglio e l'ottobre del 2015: "E' stata un'attività investigativa complessa che ha richiesto del tempo - ha spiegato il comandante del nucleo investigativo dei Carabinieri Luca Toti - le identificazioni sono arrivate dopo mesi di pedinamenti e intercettazioni, grazie anche alle testimonianze raccolte e alle riprese di videosorveglianza". 

Non si tratta di una vera e propria 'banda', ma di un gruppo di pluripregiudicati che utilizzavano il denaro ricavato dalle rapine prevalentemente per acquistare della cocaina che assumevano regolarmente. La tecnica era sempre la stessa: il primo uomo entrava negli istituti di credito (indicativamente sempre fra la tarda mattinata e il primo pomeriggio) travisato da parrucche o caschi da moto, poi subentrava un secondo. Sotto la minaccia di armi bianche quali coltelli o cutter si facevano consegnare il denaro e fuggivano a bordo di scooter che risultavano poi tutti rubati. Solitamente agivano in tre (avevano il supporto di un basista), ma in alcuni casi hanno hanno compiuto le loro rapine anche in due o soltanto una persona. Il bottino veniva spartito e, come anticipato, principalmente utilizzato per l'acquisto della cocaina. 

Una particolarità: i componenti di questo gruppo di rapinatori si affidavano a una tecnica ingegnosa per non lasciare tracce. Prima dei furti infatti si stendevano dello smalto sui polpastrelli delle mani per evitare che, toccando oggetti e superfici varie, si potesse risalire alla loro identità. "E' per questa ragione - spiega Toti - che li abbiamo chiamati i rapinatori del Vinavil, anche se in questo caso specifico, invece della patina di colla hanno utilizzato il cosmetico". 

In totale le rapine andate a buon fine sono cinque. La prima è avvenuta il 13 luglio 2015 alla Banca Popolare dell'Emilia Romagna di via Emilia Ponente, la seconda il 27 dello stesso mese alla BCC di Imola e Ravenna in via Faentina a Ravenna; poi, il 6 ottobre 2015 è stato il turno della Monte dei Paschi di Siena di via Mascarella (qui poca soddisfazione, dalle intercettazioni il commento al bottino di soli 700 euro è stato: "Questa volta poche patatine") e infine le rapine alla Banca di Credito dell'Emilia Romagna di via Calori il 16 ottobre (questa invece ben riuscita: 10 mila euro) e quella in Piazzetta dei Carabinieri alla Banca Popolare dell'Emilia Romagna. Le rapine fallite sono due: quella di via Firenze tentata alla Banca Popolare dell'Emilia Romagna e quella all'UBI Banca di Piazza de' Calderini. 

GLI ARRESTATI. In manette dunque cinque pluripregiudicati per reati specifici, arrestati con per i reati di rapina in concorso, tentata rapina e ricettazione: il bolognese A.A. nato nell'82 e già ai domiciliari presso una comunità terapeutica di Pistoia per disintossicarsi (resta ai domiciliari allo stesso indirizzo); il napoletano di orginini ma bolognese da tempo P.D.P, classe 1968 (per lui il carcere); E.G., del 67 (aveva un obbligo di firma e adesso è in carcere); K.M., nato a Matera ma residente a Bologna (era l'unico libero e ora alla Dozza) e infine S.U., nato nel 1972 e residente a Castel San Pietro (era in carcere e ora resta in cella). Il primo citato, A.A. è stato scoperto essere il responsabile anche di una rapina ai danni di Banca Sella in via Farini avvenuta nel novembre del 2015. 

Il bottino complessivo è di circa 18 mila euro. Nel dettaglio: 2.500 euro, 3.000 euro, 700 euro, 10.000 euro e 1.900 euro. I componenti del gruppo frequentavano spesso dei bar delle loro rispettive zone di residenza e qui si accordavano: le zone di riferimento sono via del Gomito, via Salgari, via Bertini, via Tanari e Castel San Pietro. 

Rapinatori in azione: il modus operandi

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