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Cronaca

Quando nel rapporto di coppia c’è un terzo incomodo: il tumore

Grande successo per l'incontro pubblico sul tema "Sessualità e tumore"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Grande successo per l'incontro pubblico sul tema "Sessualità e tumore" organizzato mercoledì 12 febbraio dalla sede di Imola dell'Istituto Oncologico Romagnolo. Questa celebrazione di San Valentino diversa dal solito, presso il Salone di Palazzo Sersanti, ha visto numerosi partecipanti, segno che questa tematica è molto sentita.

Il dott. Guido Cavina, Consigliere IOR di Imola, nelle vesti di padrone di casa, ha ringraziato i relatori e i presenti, e ha ricordato le tante attività svolte dallo IOR in Romagna e in particolare ad Imola, non ultimo il Corso di Meditazione all'aria aperta per le pazienti oncologiche promosso in estate. Mario Pretolani, Consigliere Delegato dello IOR ha ringraziato i relatori, in particolare il dott. Maestri e la dott.ssa Colistro per l'impeccabile lavoro svolto, e ha ribadito quanto sia importante e strategico per lo IOR continuare ad investire per far crescere il reparto di Oncologia di Imola. Significativa la presenza del vice Sindaco di Imola ed Assessore alle Politiche Sociali, Salute ed Educazione, dott. Roberto Visani, che ha ringraziato lo IOR e i relatori per fare "cultura" su un problema reale per la società e le famiglie imolesi ed italiane.

Il dott. Antonio Maestri, Direttore UOC Oncologia e Hospice, nel suo intervento ha focalizzato l'attenzione sull'aspetto medico del rapporto tra sessualità e tumore. Visto che i dati dimostrano che il 60% delle persone che si sottopongono a cure oncologiche sono lungo sopravviventi (oltre i 5 anni dalla diagnosi), i medici hanno iniziato a porre l'attenzione su come far vivere loro una vita dignitosa e piena.

In particolare, il dott. Maestri ha ricordato come troppo spesso i medici rischiano di dimenticare lo scopo del loro lavoro: curare la persona e non una malattia. Molte controindicazioni delle cure (ad esempio, alopecia, stanchezza, vomito, ipogonadismo, dermatiti, diarree croniche ed astenia) sono fonte di stress e preoccupazione nei pazienti e inibizioni ad una sana ed appagante vita di coppia. Significativa la metafora, utilizzata dal dott. Maestri, del "guaritore ferito", citando il filosofo tedesco W. Dilthey, per la quale il medico deve provare la ferita che il paziente vive, perché, oggi, essere un bravo professionista non completa la parola cura. Per questo il rapporto tra medico e paziente non deve essere "io la vita te la salvo, ma questo è il prezzo", ma, sempre secondo il dott. Maestri, non si deve mai dare, nei limiti del possibile, un'unica opzione terapeutica, bisogna invece, insieme al paziente, elaborare una scelta condivisa, che lo riporti alla vita così come l'aveva lasciata.

La dott.ssa Maria Cristina Colistro, Psiconcologa IOR, impegnata presso il reparto di Oncologia del dott. Maestri, ha parlato di come le coppie vivono e a volte rifiutano la malattia e di come la sessualità, quale importante espressione di sè della persona, sia fondamentale per vivere appieno la vita. Le persone, ha illustrato la dott.ssa Colistro, danno alla malattia oncologia un significato potente e negativo e, per questo, il suo irrompere porta a mettere in discussione se stessi e la loro sessualità. E' perciò fondamentale, dopo questo "tsunami", ritornare a vivere ed ad accettare cicatrici e asimmetrie del corpo, trovando molto spesso la forza di lasciarsi andare e vivere serenamente negli occhi del proprio partner. Nella vita di coppia, spesso il partner del paziente vuole lasciarsi al più presto tutto alle spalle, purtroppo, il corpo umano non dimentica gli stress e la malattia, per questo il paziente o la paziente devono per prima cosa non cadere del circolo vizioso del colpevolizzare sé stessi ma vivere la propria sessualità e il nuovo corpo come parte integrante della vita. Allo stesso tempo è importantissimo, ha sottolineato la dott.ssa Colistro, la complicità del proprio partner e la sua accettazione del nuovo corpo. La sessualità deve quindi diventare, per la coppia e per il singolo, un nuovo punto di incontro e non un problema da allontanare.

Al termine dell'incontro, le signore e delle amiche del Gruppo IDA (Informazione, Dialogo, Aiuto) della Sede IOR di Forlì, invitate per portare a Imola le loro testimonianze, hanno emozionato visibilmente la platea. Il gruppo, infatti, riunisce molte donne che, sotto la guida professionale di una Psicologa, trattano temi attinenti la malattia oncologica per incoraggiare la solidarietà tra donne che hanno vissuto o stanno affrontando il tumore al seno. Le loro storie e le loro testimonianze hanno provato quanto sia dura questa prova e allo stesso tempo quanto siano coraggiose queste signore e i loro mariti o compagni nell'affrontare questo percorso di vita insieme.

Lo IOR desidera ringraziare tutte le persone presenti, i relatori e la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola che ha reso disponibile gratuitamente la sede dell'incontro.

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