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Cronaca

Reddito di cittadinanza, a Bologna non decolla: "Misura che non aiuta i giovani"

L'assessore comunale al Lavoro di Bologna, Marco Lombardo, dati alla mano "probabilmente ci avevamo visto molto bene sui possibili beneficiari che sarebbero rimasti esclusi"

Il punto sul reddito di cittadinanza a Bologna. Anche se "sarebbe ingeneroso e sbagliato parlare di flop, perchè non terremmo conto della percentuale di persone con reddito inferiore ai 3.000 euro e che ora hanno di più, un fatto positivo indipendentemente dal colore del Governo che ha varato questa misura", a Bologna e provincia il reddito di cittadinanza non sta 'sfondando'. E come se non bastasse, osserva in commissione a Palazzo D'Accursio l'assessore comunale al Lavoro di Bologna, Marco Lombardo, dati alla mano "probabilmente ci avevamo visto molto bene sui possibili beneficiari che sarebbero rimasti esclusi".

Tre, in particolare, gli aspetti evidenziati da Lombardo dopo aver preso nota dei numeri forniti da Emanuela Zambataro della direzione Inps di Bologna. In primis, c'e' il fatto che, al 29 maggio, "le domande per il reddito e la pensione di cittadinanza presentate a Bologna e provincia sono state 12.042, di cui 6.207 nel Comune di Bologna", mentre, ricorda l'assessore, "a livello di area metropolitana avevamo stimato una platea di circa 15.000 potenziali beneficiari".

Un altro dato che, secondo Lombardo, impone una riflessione, e' quello relativo alla nazionalita' di chi vede accolta la propria domanda: nel dettaglio, fa sapere Zambataro, "le domande accolte sono per il 78,7% presentate da italiani, per il 4,8% da cittadini di Paesi dell'Unione europea e per il 12,1% da cittadini extracomunitari, mentre la percentuale che manca e' costituita dai familiari per i quali non e' stata fatta la suddivisione per nazionalita'". Infine, ci sono i numeri sulle fasce d'eta' dei beneficiari, che vedono, spiega la rappresentante dell'Inps, in testa quella tra i 46 e i 55 anni (25,37%), seguita da quelle 56-65 (23,2%), 36-45 (20,84%) e over 65 (19,25%), mentre i giovani tra i 25 e i 35 anni sono interessati in misura minima (sono infatti il 10% del totale).

I numeri portati in commissione da Zambataro fanno dire a Lombardo che "le valutazioni che avevamo fatto in un primo momento erano probabilmente giuste". In particolare, l'assessore pone l'accento sul fatto che "se questa misura era pensata per aiutare i piu' giovani, dati alla mano le cose non stanno cosi'", e rimarca anche che dai numeri sembra emergere "il tema, che noi avevamo gia' posto, dei soggetti bisognosi che pero' non avrebbero beneficiato del reddito di cittadinanza, vale a dire i senza fissa dimora, le donne under 35, gli immigrati che non possono produrre la certificazione catastale dei Paesi d'origine e i cittadini europei residenti a Bologna da meno di 10 anni".

Per quanto riguarda la suddivisione per genere delle 12.042 domande presentate fino al 29 maggio, Zambataro riporta che "il 53,95% (6.497) dei richiedenti sono donne, mentre il 46,05% (5.545) sono uomini". Complessivamente, prosegue, 5.121 domande sono state accolte (42,5%), 3.274 (27,19%) respinte e il 30% sono ancora in lavorazione. E anche per quanto riguarda le domande accolte "prevalgono le donne, con il 51,9%", che sono la maggioranza, con il 54,98%, anche nell'ambito delle domande respinte. In tutta la provincia, poi, le domande presentate dai residenti sono il 51,5% e il 53% di quelle accolte. Infine, per quanto riguarda le classi di reddito, il 63,6% delle domande accolte riguarda redditi inferiori ai 3.000 euro, di cui il 51,2% sono uomini e il 48,8% donne, mentre il 28,35% ha un reddito compreso fra i 3.000 e i 6.000, e solo l'8% supera i 6.000 euro. Numeri che fanno appunto dire a Lombardo che sarebbe "ingeneroso" definire il reddito di cittadinanza un flop. 

Ma i dubbi non si limitano alle categorie escluse, che comunque "rappresentano un vulnus". L'assessore pone l'accento anche sul rapporto tra le domande presentate dalle donne e quelle presentate dagli uomini, che vede prevalere di poco le prime, "mentre mi sarei aspettato un rapporto di 60 a 40 circa". Ma soprattutto Lombardo, richiamando i dati esposti da Zambataro, che parla di "un'erogazione media nazionale di 540 euro per il reddito di cittadinanza e di 210 per la pensione", evidenzia che "preoccupa che la media di 540 euro tenga conto sia della parte di sostegno al consumo sia della parte relativa all'affitto, perche' e' evidente che avere 500 euro comprendenti il contributo per l'affitto non e' la stessa cosa che averli solo come sostegno al consumo".

L'assessore invita poi a "porre maggiore attenzione al tema della pensione di cittadinanza, 'cannibalizzato' mediaticamente dal reddito: visti anche i dati sulle fasce d'eta' beneficiarie del reddito, forse serve un ragionamento piu' specifico". Infine, Lombardo non nasconde le sue perplessita' per "la 'fase 2', quando arriveranno a Bologna i 40 navigator, che non sono procacciatori di lavoro, ma assistenti tecnici dei centri per l'impiego". Da parte sua, Zambataro chiude con "una buona notizia", in quanto "da luglio arriveranno dei nuovi assunti che ci permetteranno di migliorare il servizio", mentre la dirigente dell'Agenzia regionale per il lavoro Patrizia Paganini lamenta il fatto che "la piattaforma digitale ancora non esiste, quindi non abbiamo informazioni formali su chi fruise del reddito. Da noi- prosegue- sono venute circa 400 persone nel bolognese, di cui oltre la meta' a Bologna, ed entro meta' luglio dovrebbero arrivare i nominativi di chi dovrebbe essere preso in carico dai Centri per l'impiego".

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