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Cronaca

Salute, stretta sugli energy drink. Dalla regione un codice etico per palestre

Da viale Aldo moro arriva un regolamento etico. Chi lo sottocrive si impegna a non favorire "l'utilizzo di farmaci o sostanze con possibile valenza dopante, psicostimolante e anoressizzante"

Il doping e l'alcol sono dannosi, si sa. Ma una palestra che vuole davvero difendere la salute, d'ora in poi dovrà mettere al bando anche i cosiddetti energy drink, persino dai distributori automatici. Lo stabilisce la Regione Emilia-Romagna, nel "Codice etico delle palestre e delle associazioni sportive che promuovono la salute". Di cosa si tratta? E' una carta dei valori, che le realtà sportive potranno sottoscrivere entrando così a far parte della rete delle ''palestre sane''. Chi sceglie di aderire al Codice etico, tra le altre cose dovrà "non esporre i cittadini a prodotti o messaggi in contrasto con la promozione della salute".

In questo senso, nella struttura sportiva non si "pubblicizzano, incoraggiano l'uso o commercializzano bevande a contenuto alcolico, integratori proteici, energy drink, anche in eventuali distributori automatici, né collocano dispositivi automatici per il gioco d'azzardo". Inoltre, si incoraggia "il consumo di acqua e bevande a base di frutta e verdura, senza zuccheri aggiunti". Anche gli eventuali bar o ristoranti presenti nella struttura dovranno impegnarsi a "non somministrare o vendere alcolici ai minori di anni 18" e "prevedere l'offerta di bevande e prodotti alimentari coerenti con la promozione di un'alimentazione sana e corretta". Naturalmente, le palestre ''sane'' dovranno anche "astenersi dal promuovere o incoraggiare l'utilizzo di farmaci o sostanze con possibile valenza dopante, psicostimolanti e anoressizzanti". Ma non e' tutto. Le palestre ''etiche'' dovranno anche impegnarsi per la "non discriminazione degli utenti" facilitando l'accesso di tutti, "rispettare le regole del fair play e promuovere un'attività motoria con modalità di gioco e occasione di benessere di tipo inclusivo e non discriminatorio". Nelle attività agonistiche, si dovranno "offrire opportunità" per proseguire anche "a ragazzi e persone meno dotate".


E ancora, le palestre ''sane'' dovranno partecipare anche a iniziative per la promozione della salute e ai corsi di formazione organizzati periodicamente da Ausl ed enti locali. Oltre a firmare il Codice etico, le palestre e le associazioni sportive che vogliono far parte della rete della salute dovranno avere al loro interno anche laureati in Scienze motorie e spazi idonei per la cosiddetta "attività fisica adattata", per i soggetti affetti da malattie croniche o portatori di fattori di rischio. Si parla ad esempio di persone con patologie muscolo-scheletriche e neuro-muscolari, che al termine del percorso di riabilitazione devono mantenere le funzionalità recuperate. Oppure di persone affette da malattie cardiovascolari, oncologiche, respiratorie o disturbi del metabolismo, per le quali l'attività fisica aiuta a migliorare la qualità della vita. Tutto parte dall'approvazione lunedì scorso, da parte della Giunta Bonaccini, degli "Indirizzi regionali per la promozione dell''attivita'' fisica e della prescrizione dell'esercizio fisico nelle persone con patologie croniche", in attuazione del Piano di prevenzione 2015-2018. Proprio per "estendere a tutto il territorio della Regione la promozione dell''attività fisica come strumento preventivo e terapeutico", viale Aldo Moro ha deciso di creare questa "rete di palestre e associazioni sportive che promuovono la salute", da selezionare appunto tramite l'adesione al Codice etico. Negli anni scorsi la Regione aveva già fatto un tentativo seguendo l'idea delle "palestre sicure". Ma "la valutazione delle esperienze condotte ha consentito di evidenziare alcune criticita'' nel modello organizzativo fin qui proposto", che e'' stato dunque rivisto.

(Fonte: Agenzia Dire)

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