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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Via Aldo Moro

Regione: sì al medico di famiglia per i figli di migranti irregolari

Potrà prescrivere visite ed esami che verranno eseguiti negli ospedali e ambulatori pubblici

La Giunta regionale ha approvato l'accordo siglato con i sindacati come ulteriore ampliamento del diritto al pediatra, riconosciuto già nel 2014.

Fino al compimento del diciottesimo anno d’età, d’ora in poi in Emilia-Romagna ragazzi e ragazze, figli di migranti senza permesso di soggiorno, avranno diritto al medico di famiglia. 

L'accordo firmato da Regione e organizzazioni sindacali dei medici di famiglia (Fimmg, Snami, Smi, Intesa sindacale) e approvato dalla Giunta regionale amplia quanto era stato introdotto due anni fa con il riconoscimento del diritto al pediatra dalla nascita fino ai 14 anni anche per i migranti senza permesso di soggiorno. Oggi i bambini in carico al Servizio sanitario regionale sono 198.

In base all’accordo, il medico potrà prescrivere visite specialistiche ed esami che verranno esguiti negli ospedali e ambulatori pubblici dell’Emilia-Romagna. I farmaci che il medico prescriverà saranno forniti solo dalle farmacie dell’Emilia-Romagna.

I genitori devono scegliere il medico nella sede dell’Azienda Usl del territorio dove vivono e, nel caso in cui si tratti di migranti senza permesso di soggiorno, allo sportello dell’Azienda viene consegnata loro la tessera sanitaria del proprio figlio o figlia con il codice STP (Stranieri Temporaneamente Presenti). La tessera sanitaria è valida solo in Emilia-Romagna, ha durata di un anno e si può rinnovare fino ai 18 anni solo se il ragazzo o la ragazza continuano a vivere sul territorio regionale. /CV

“E’ una questione di civiltà- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi- e di rispetto per quanto è sancito dalla nostra Costituzione: la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

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