rotate-mobile
Cronaca Centro Storico / Via Irnerio

Renzi alla Festa dell'Unità, scontri polizia-collettivi: si cerca chi ha lanciato pietra

Dure contestazioni vs il premier, finisce nel sangue la Festa nazionale del Pd. Procuratore aggiunto: "Procederemo celermente per l'accertamento delle responsabilità". Bonaccini: 'Non arretriamo di un millimetro". Saliera: 'Ok fischiare, sfilare con un cartello, tutto il resto impensabile'

Dure contestazioni contro il premier Matteo Renzi (VIDEO), ieri a Bologna per la giornata conclusiva della Festa nazionale dell'Unità . La kermesse è finita nel sangue. Scontri in Montagnola tra polizia ed "antagnoisti", con feriti e tre denunce (attivisti dei collettivi universitari). 

Se per il momento ci sono solo le tre denunce presto ne arriveranno altre. La Digos di Bologna è infatti al lavoro, attraverso l'analisi di foto e filmati girati durante le contestazioni di ieri alla Montagnola per individuare le responsabilità di attivisti coinvolti nei brevi tafferugli con le forze dell'ordine. In particolare, gli investigatori analizzeranno con attenzione i filmati per trovare chi sia stato a lanciare la grossa pietra che ha colpito il giornalista Antonino Monteleone, inviato per ''Piazza pulita''. E tra gli episodi su cui si cerca di fare chiarezza c'è anche un calcio assestato da uno dei manifestanti ad un fotografo.

Dal canto suo, anche la Procura è pronta a lavorare sui fatti di ieri, non appena riceverà l''informativa definitiva della Digos. "La Procura procederà celermente per l'accertamento delle responsabilità", afferma il procuratore aggiunto Valter Giovannini.
I tre ragazzi denunciati ieri, tutti studenti appartenenti al collettivo Hobo, sono due ragazzi e una ragazza, trattenuti ieri per un'ora dopo essere stati fermati durante i momenti di scontro con la Polizia. Sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale e la ragazza anche di possesso di oggetti atti ad offendere, perchè usava una corda a mo' di frusta.

Renzi alla Montagnola: le contestazioni

"Due giorni dopo la manifestazione contro l’Expo, a Bologna insieme a tante e tanti abbiamo contestato il ducetto Renzi - ha scritto il collettivo Hobo in una nota - a una Festa dell’Unità svuotata di qualsiasi legittimità. Abbiamo resistito alle cariche della polizia e al dispositivo di militarizzazione del PD, abbiamo dimostrato ancora una volta che attaccare il partito della nazione è possibile e necessario. E che l’opposizione alla logica dell’Expo si costruisce il primo maggio a Milano e tutti i giorni sui nostri territori".

Davanti alle proteste, anche violente, "è giusto non arretrare di un millimetro e continuare a fare le feste, continuare a fare dibattiti pubblici e non avere nessun timore che qualcuno possa venire a contestarti. Quando la protesta è civile, è il sale della democrazia; quando cerca forme e modi violenti, allora è qualcosa di differente". A dirlo è il presidente della Regione, Stefano Bonaccini commettando i tafferugli di ieri'. "Antagonisti? Io li chiamerei con altri termini- risponde Bonaccini- mi pare che più che a protestare, come hanno fatto in maniera civile, pur fischiando, i trenta che erano sotto al palco, abbiano l'intento di impedire di poter discutere. E questo credo abbia poco a che fare con una pratica democratica".

Il governatore, ieri sul palco con Renzi, sottolinea la partecipazione di circa 3.000 persone "che applaudivano" al comizio "e 30 che fischiavano. Peraltro Renzi li ha anche opportunamente incontrati", sottolinea Bonaccini, ricordando il confronto diretto di oltre un'ora tra il premier e alcuni precari della scuola. Quanto alle manganellate volate durante i tafferugli tra forze dell'ordine e centri sociali, Bonaccini sorvola. "Non spetta a noi garantire l'ordine pubblico- afferma- e non tocca a noi decidere quali sono i modi migliori per garantirlo".

Contro lo spezzone di manifestanti formato da collettivi e centri sociali si pronuncia anche la presidente dell'Assemblea legislativa, Simonetta Saliera. "Io ho una storia di movimento e di protesta, anch'io ho sempre sfilato- afferma Saliera-è normale fischiare, sfilare con un cartello e cercare con la protesta di creare una società migliore". Ma, aggiunge la presidente, "tutto ciò che va oltre non è neanche pensabile. Quando si arriva alla violenza, non è una protesta cotruttiva". Saliera ieri non era al comizio di Renzi per problemi familiari. "Mi è dispiaciuto molto non esserci", afferma la presidente, che non rinuncia pera lanciare un monito all'indirizzo del Governo. "I diritti del lavoro e alla scuola per tutti sono fondamentali, sono le travi della nostra Costituzione- afferma Saliera- quando si fanno le riforme, ci sono sempre contestazioni".

fonte agenzia Dire

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Renzi alla Festa dell'Unità, scontri polizia-collettivi: si cerca chi ha lanciato pietra

BolognaToday è in caricamento