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Cronaca Centro Storico / Via di Porta di Castello, 5

Botteghe storiche, il restauratore: "Le troppe regole rischiano di farci sparire"

Un posto affascinante, che profuma di buono, di legno: è quella che da 20 anni ha aperto Michele Materazzo in un angolo meraviglioso del centro di Bologna

E' da vent'anni che Michele restaura mobili antichi e tutto ciò che è di legno "vero" nella sua bottega di via Porta di Castello e rispetto a quando ha iniziato (da autodidatta, ma con un corso alle spalle) le cose sono notevolmente cambiate: "Negli anni abbiamo assistito a una grande svalutazione dell'antiquariato e le persone non sono più disposte ad affidarsi a un restauratore per far tornare belli i mobili di valore ereditati o acquistati - spiega Materazzo facendo una considerazione - anche se ricorrere ai cosidetti 'ciappinari' è quasi sempre una scelta sbagliata perchè non si deve confondere un falegname con un restauratore". 

"Quando ho aperto questa bottega c'era un sacco di lavoro e io restauro tutto ciò che è legno dal '500 agli anni Cinquanta. Si andava dal mobile rustico al mobile di pregio e negli anni Novanta la gente era disposta a spendere una cifra pari o addirittura superiore al valore commerciale del prezzo di acquisto dei vari mobili o complementi"

E oggi che le cose sono cambiate, come si è sviluppato il suo lavoro? Come arrivano i clienti? "Intanto ho integrato l'attività con un pizzico di creatività, non limitandomi più al solo restauro, ma anche alla produzione di mobili nei quali faccio convivere stili ed epoche diverse, tutti con la storia di una parte antica, contaminata e integrata con materiali quali l'acciaio, il plexiglass e il vetro...La gente arriva da me per passaparola: il mio punto di forza è la qualità e come dicevo prima è bene non affidare pezzi di valore a personaggi che improvvisano perchè spesso i danni sono gravi e irreversibili".

Michele Materazzo: il restauratore del legno

Lavori o committanti importanti? "Ho restaurato parte di un appartamento privato a Palazzo Bentivoglio e fatto alcuni lavori importanti all'ex sede della Provincia, Palazzo Malvezzi". 

E' vero che c'è un interesse delle nuove generazioni nei confronti di mestieri antichi e manuali? Esiste ancora la possibilità di avere degli apprendisti per poter dare un futuro a professioni come la sua? "Effettivamente qualche ragazzo che entra e mi chiede consigli su come far alcune cose c'è. Percepisco della curiosità, ma sconsiglio di intraprendere questo lavoro in questo periodo storico, periodo di consumi differenti. Riguardo all'apprendistato purtroppo non credo che riuscirei a sostenere le spese visto che ci sono normative particolari che mi constringerebbero ad apportare delle sostanziali modifiche al laboratorio per poter ospitare un estraneo. Nella piena tutela dei lavoranti penso che le istituzioni potrebbero fare qualcosa per semplificare questo tipo di attività". 

Ci sono tantissime assi di legno qui e tanti oggetti strani: persino un tabernacolo..."Sì, sono un accumulatore seriale - scherza Michele - nella mia logica di conservazione in vent'anni ho messo da parte legni antichi, pezzi rari, assi, legni esotici e parti di mobili e strutture che conto di riutilizzare o per opere nuove o per il recupero di altri mobili danneggiati" 

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