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Cronaca Pieve di Cento

Cercano rame rubato, trovano 'giro' di rifiuti pericolosi: 31 gli indagati

E' il bilancio dell'operazione 'Nonno del ferro' della sezione giudiziaria della Polfer. Coinvolte aziende di Bologna, Ferrara e Romagna. Un giro da oltre 5 milioni di euro

I sospetti sul 'nonno del ferro'

Di lì i sospetti sono via via cresciuti, fino a fare emergere un quadro secondo gli inquirenti abbastanza chiaro, evidenziato anche da intercettazioni telefoniche. Il pensionato, forse per arrotondare, si sarebbe fatto garante di una notevole quantità di rifiuti speciali, dei quali lo smaltimento legale è particolarmente oneroso per le aziende.

A lui, o meglio alla azienda agricola del 'nonno del ferro' che ha dato il nome all'operazione, erano riconducibili centinaia e centinaia di Kg di materiale da smaltire, tra batterie al piombo, ottone, rame, alluminio e altri metalli. Di fatto l'80enne era un prestanome, che incassava una quota parte dei proventi ricavati dal traffico.

Fulcro dell'operazione invece un capannone di Pieve di Cento, sequestrato, dove gli uomini della Polfer hanno rinvenuto una gran quantità di rifiuti e macchinari per la trattazione, come una spela-cavi industriale, adatta per asportare il rame dai cavi elettrici. il tutto però non poteva essere in quel posto, poiché l'azienda che gestiva il materiale non possedeva la licenza per lo stoccaggio, ma solo per il trattamento. In altre parole potevano sì fare da intermediari, ma non potevano lavorare e stoccare i rifiuti.

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