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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Riforma case popolari, in 690 rischiano l'alloggio

Centinaia di attuali inquilini saranno fuori soglia quando la legge sugli alloggi Erp entrerà in vigore a ottobre. Il presidente di Acer Alberani: 'Valuteremo eccezioni caso per caso'. Un anno per lasciare l'immobile

Nei prossimi mesi dovranno prepararsi a lasciare le case popolari che erano state loro assegnate. E' il piccolo esercito degli inquilini che a Bologna (490) e provincia (200) si ritrovano fuori dai requisiti fissati dalla nuova legge regionale per avere un alloggi Erp.

La riforma dei canoni entrerà in vigore dall'1 ottobre, ma Acer Bologna ha già fatto le prime simulazioni arrivando a stimare il numero delle decadenze. Chi non rientra nei limiti introdotti dalla norma avra' circa un anno per lasciare la casa.

"Gestiremo le decadenze caso per caso- assicura il presidente di Acer, Alessandro Alberani- tenendo conto delle situazioni particolari che possono riguardare persone molto anziane non autosufficienti o famiglie numerose. Certo, non faremo nessuno sconto ai furbetti. Del resto, la riforma sancisce una volta per tutte che una casa popolare non è per sempre e che non c'è spazio per i furbi".

I nuovi criteri fissano una fascia di protezione al di sotto dei 7.500 euro di reddito Isee (il 47,62% degli assegnatari con canoni medi di 61,44 euro), una fascia di accesso fino ad un Isee 17.154, il limite per chi vuol fare domanda, mentre stoppano a 24.016 euro l'Isee per chi può rimanere, purché abbia un conto in banca al di sotto di 49.000 euro. Se i depositi superano questa soglia o l'Isee è superiore a 24.000 euro (il 4,47% degli assegnatari a Bologna è in questa situazione), bisogna far posto a chi ha più diritto alla casa.

Alberani, presentando il primo bilancio del nuovo cda dell'Azienda per la casa, ha parlato anche del passivo -ieri ha avuto luogo la conferenza degli enti ha approvato i conti- di 888.000 euro. "Scontiamo delle poste straordinarie. Per il prossimo anno sono fiducioso. Il governo, però, deve fare di più per l'emergenza abitativa". (Vor/Dire)

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