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Cronaca Giardini Margherita

"Bolobene vs Bolofeccia": aperta inchiesta per rissa aggravata e istigazione a delinquere

Il procuratore: "Hanno partecipato anche maggiorenni, certezza di riuscire ad identificarli". Carabinieri, nucleo operativo e comandante della compagnia Centro impiegati ieri per redimere la maxi-rissa ai Giardini

250 ragazzi tra i 14 e i 18 anni si sono ritrovati ieri nel tardo pomeriggio ai Giardini Margherita Mentre dopo aver ingaggiato una lite sul social "Ask." Alcune decine quelli che hanno partecipato alla 'maxi-rissa' tra due gruppi 'Bolobene' e 'Bolofeccia'.

Da una parte, in sostanza, i liceali del centro, dall'altra giovani che frequentano istituti tecnici della periferia, tra cui anche stranieri. I carabinieri sono arrivati avvisati da diversi passanti, ma al loro arrivo la maggior parte dei giovani è fuggita, mentre sono una decina sono stati identificati.  Solo contusionie qualche livido per gli sfidanti.

PROCURA. Sono state avvisate la Procura ordinaria e quella dei minori: è stata aperta un'inchiesta contro ignoti per rissa aggravata e istigazione a delinquere.

"Abbiamo la certezza - ha detto il procuratore aggiunto e portavoce della Procura di Bologna Valter Giovannini - che all'episodio hanno partecipato anche maggiorenni e abbiamo la certezza di riuscire ad identificare a breve numerosi dei partecipanti'. I social network sono, benché virtuali, una piazza. Visto che l'istigazione a delinquere punisce chi pubblicamente istiga qualcuno a commettere un reato, noi andremo ad individuare tutti i responsabili. E chi ha in qualche modo sollecitato l'incontro-scontro risponderà di istigazione a delinquere''.

Ieri sono stati impiegati otto equipaggi dei carabinieri, oltre a personale del nucleo operativo e il comandante della compagnia Bologna Centro, capitano Giuseppe Musto. ''Abbiamo corso il serio rischio di dover distrarre da attività di indagine sugli stupefacenti ulteriore personale, e questo non è tollerabile, ma noi facciamo indagini e non esprimiamo giudizi psico-sociologici''.

Ha definito comunque ''l'episodio demenziale, ma molto triste. Da non sottovalutare assolutamente''. In ogni caso, ha proseguito ''le istituzioni non possono essere dappertutto e quindi i genitori facciano in fretta la loro parte. Chi ieri sera ha visto rientrare il proprio figlio con delle tumefazioni, oggi forse potrà approfondire l'argomento''. ''E non richiamiamo - ha detto ancora - rievocazioni letterarie quali 'I ragazzi della via Pal': in quel caso si sfidavano ragazzi della stessa scuola di un quartiere popolare di Budapest per difendere il territorio, ed erano dinamiche ordinarie. Qui, invece, si innesta una contrapposizione di censo non supportata neppure lontanamente da contrapposizioni ideologogiche''. Emerge, ha notato il procuratore aggiunto ''una mancanza di consapevolezza complessiva: da una parte del proprio benessere, dall'altra, ammesso che si tratti di soggetti emarginati, la consapevolezza che aderendo a simili 'giochi' ci si emargina ancora di più''.

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