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Cronaca Santo Stefano / Via San Mamolo

Giovane perde le dita per un petardo, obbligo di dimora per 5 ultrà della Fortitudo

Disputa tra tifosi di basket in zona San Mamolo degenera e finisce con un giovane gravemente ferito e alcuni ultrà della “Fossa dei Leoni" nei gui. Arriva l'inasprimento della pena "In ragione della gravità dei fatti"

Disputa tra tifosi di basket degenera e finisce con un giovane gravemente ferito dalla scoppio di un petardo e i 5 ultrà della Fortitudo nei guai.

Da quanto riferisce la polizia, infatti, nella mattinata odierna il personale della Squadra Tifoserie della DIGOS di Bologna sta eseguendo  5 misure cautelari consistenti nell’obbligo di dimora nei Comuni di rispettiva residenza a carico di altrettanti ultras appartenenti al gruppo fortitudino “Fossa dei Leoni".

L’attività, diretta dalla Procura della Repubblica di Bologna, scaturisce a seguito della violenta aggressione avvenuta lo scorso 2 febbraio tra tifosi.

In quella circostanza - riportano gli agenti - "una trentina di ultras fortitudini, intorno a mezzanotte, dal centro cittadino si erano diretti in via San Mamolo, dove sono presenti diversi locali notoriamente frequentati dai tifosi della Virtus. Qui erano stati aggrediti due giovani, uno dei quali noto ultrà della Virtus Bologna e l’altro verosimilmente scambiato per tale.  Proprio quest’ultimo, dopo un violento pestaggio, era stato oggetto di un fitto lancio di materiale, tra cui anche artifizi esplodenti, uno dei quali, deflagrando, gli aveva causato gravi lesioni alla mano destra che hanno comportato la parziale amputazione di tre dita".

L’attività di indagine ha portato complessivamente alla denuncia di 8 esponenti della “Fossa dei Leoni” responsabili di lesioni gravissime pluriaggravate in concorso. In ragione della gravità dei fatti la Procura della Repubblica di Bologna, che ha coordinato le indagini, ha richiesto ed ottenuto dal GIP l’adozione delle misure oggetto di esecuzione odierna.

I destinatari delle misure, alcuni dei quali con precedenti specifici per reati commessi in occasione di manifestazioni sportive e già in passato sottoposti a DASPO, sono di età compresa tra i 20  ed i 43 anni e risiedono tutti in Comuni limitrofi della Provincia.

Nei confronti di tutti gli 8 denunciati sono stati contestualmente emessi provvedimenti di divieto di accesso alle manifestazioni sportive, alcuni dei quali aggravati dall’obbligo di firma in occasione delle stesse.

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