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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via Sant'Isaia

Ex manicomio Roncati, ritorno alla città con polemica: “AUSL non rispetta la legge”

La struttura di via Sant'Isaia torna ai bolognesi, ma non senza polemiche. 'Diritti Senza Barriere' attaca: "i beni degli ex ospedali psichiatrici devono essere destinati a centri diurni per i malati mentali"

E’ la Banda ad accogliere pubblico e personalità nel cortile dell’area monumentale Roncati di via Santi’Isaia, mentre “Facciamo una bella differenza”, esibizione costruita sui testi dell’epoca della Compagnia Arte e Salute, ha raccontato il trasferimento nel 1867, dei “poveri pazzi” dagli scantinati del Sant’Orsola all’ex convento salesiano, poi divenuto manicomio, grazie a Francesco Roncati, direttore dell’ospedale psichiatrico provinciale di Bologna.
Dopo esattamente 3 anni e 8 mesi di lavori e una spesa di oltre 8 milioni di euro (circa un terzo aziendali), Francesco Ripa di Meana, direttore generale dell’Azienda Usl cittadina, ha riconsegnato le chiavi del complesso ristrutturato al Sindaco Virginio Merola, a 15 anni dalla chiusura dei reparti manicomiali e a 33 dalla Riforma Basaglia sull’assistenza psichiatrica.

PROTESTE. Ma non c’è evento senza proteste: l’associazione di Volontariato Diritti Senza Barriere, per voce della Presidente Bruna Bellotti, ci dice: ”La USL non rispetta legge che dice che i beni degli ex ospedali psichiatrici devono essere destinati a centri diurni per i malati mentali (legge 388/2000 n.d.r.). La ristrutturazione ha tolto stanze e costruito corridoi, inoltre hanno concesso a titolo gratuito un’area adiacente al Giovanni XXIII con rette altissime. E’ solo immagine”.

Invece l’area Roncati è oggi poliambulatorio, con 500 operatori al servizio di 200.000 cittadini, nonché sede del più grande centro italiano sulla ricerca di strumenti di lotta alla disabilità e dell’Istituzione Minguzzi, dal 1980 centro studi e documentazione sulla storia della psichiatria e dell'emarginazione sociale.

Inaugurazione con Ripa di Meana e il sindaco Merola

CITTADELLA DELLA SALUTE. E’ un evento storico” ha dichiarato l’erede di Roncati Angelo Fioritti, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Bologna, “la restituzione di uno spazio che nei secoli è stato convento, caserma  e ospedale psichiatrico, oggi diventato spazio di salute, cultura e socialità”.
Si tratta di un “momento catartico” per il direttore Ripa di Meana “il recupero attraverso il lavoro, di dignità e autostima. Gli ospedali psichiatrici sono definitivamente tramontanti a Bologna, l’area diventa Casa della Salute, luogo di cultura psichiatrica, di umanizzazione e rete di professionisti, studenti, operatori e utenti”.
E’ un incitamento all’innovazione quella di Giuliano Barigazzi, assessore alla Sanità della Provincia ed ex sindaco di San Pietro in Casale ”L’area Roncati diventa Cittadella del Sapere. Basta difendere ciò che siamo e coltivare solo la propria specializzazione, ma reintegriamo i luoghi della provincia e della città”, e, nonostante in questi anni il fondo nazionale sociale si sua quasi azzerato, Barigazzi ribadisce la necessità di un “welfare come crescita di una comunità e non assistenza”.
Conclude il momento istituzionale il Sindaco Virginio Merola che inserisce la giornata in un “percorso di riqualificazione urbana”. L’uso di strutture pubbliche a favore della città “che si accinge al piano di pedonalizzazione del centro storico con un distretto già qualificato. Siamo tornati e abbiamo tutte le condizioni per puntare ai rapporti tra volontariato, utenti e quartieri attraverso provvedimenti concreti”. Richiama le difficoltà che attendono gli italiani il primo cittadino “con la consapevolezza che possiamo farcela. Pensavo come sindaco di dover recuperare su qualche problema del passato, ma da maggio si sono susseguite 4 manovre con un deficit di 70 milioni di euro”. E sul dato del Sole 24 ore, che da la provincia di Bologna al primo posto per qualità della vita, invita alla lettura dei dati “si tratta della nostra coesione e della capacità di cambiare le cose con risultati certi. Come il titolo dello spettacolo di Arte e Salute, insieme a Bologna facciamo una bella differenza!” è la conclusione di un Merola commosso.
All’incontro hanno partecipato anche Danilo Rasia e Franca Petri,  rispettivamente Presidente del Comitato Utenti, Familiari e Operatori della Salute Mentale e del Comitato Consultivo Misto Azienda Usl.

STORIA DELL'AREA. Le prima notizie risalgono al 1239 quando le monache di Ronzano costruirono chiesa e monastero in via Sant’Isaia che in seguito furono ingranditi Alla fine del XV secolo, l’Inquisizione indagò il convento per presunti riti di magia, ma le accuse caddero nel 1600.
I primi lavori di ristrutturazione, nel 1756, furono ad opera dell’architetto Alfonso Torreggiani, ma nel 1799 il complesso viene trasformato in caserma dal governo napoleonico che dettava la soppressione degli enti religiosi. Nel 1819 tornò ad  essere convento con l’insediamento delle suore Salesiane per diventare sede, alcuni anni dopo, del Corpo Amministrativo degli Spedali della provincia e quindi manicomio con una vera e propria marcia dei pazzi guidata da Francesco Roncati dal Sant’Orsola al 90 di Via Sant’Isaia.





 

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