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S. Orsola-Malpighi, nominati nuovi direttori. Il rettore Dionigi: '“Nuovo modello di Policlinico"

L'Università di Bologna e l'Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Sant'Orsola Malpighi hanno designato i nuovi direttori dei Dipartimenti ad attività integrata. Ecco chi sono

L’Università di Bologna e l’Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Sant’Orsola Malpighi hanno designato i nuovi direttori dei Dipartimenti ad attività integrata (DAI). Le nomine, firmate congiuntamente dal Rettore dell’Alma Mater Studiorum e dal Direttore Generale dell’Azienda Sergio Venturi, disegnano un nuovo modello di Policlinico proiettato verso Horizon 2020, in grado di fornire prestazioni specialistiche e super-specialistiche e al contempo di sostenere la ricerca di alto profilo e di formare medici di livello europeo. L’articolazione dei nuovi Dipartimenti risente delle affinità per malattie e patologie d’organo come nei principali ospedali europei e internazionali.

Queste le nomine:
Franco Bazzoli, Dipartimento dell’Apparato digerente;
Mario Cavazza, Dipartimento dell’Emergenza-urgenza;
Giacomo Faldella, Dipartimento della Donna, del bambino e delle malattie urologiche;
Gaetano Gargiulo, Dipartimento Cardio-toraco-vascolare;
Maria Paola Landini, Dipartimento della Medicina diagnostica e della Prevenzione;
Claudio Marchetti, Dipartimento Testa, collo e organi di senso;
Antonio Daniele Pinna, Dipartimento delle Insufficienze d’organo e dei trapianti;
Mariangela Taricco, Dipartimento Medico della continuità assistenziale e delle disabilità.
I direttori dei DAI, scelti sulla base del curriculum vitae, del percorso assistenziale, delle caratteristiche professionali, della capacità gestionali e del percorso didattico e di ricerca, rimarranno in carica per tre anni.

“Siamo di fronte a un nuovo modello di Policlinico – commenta il Rettore dell’Alma Mater Ivano Dionigi – al quale l’Ateneo ha contribuito mettendo in gioco alcune delle personalità più rappresentative per valorizzare al meglio il potenziale della Scuola medica bolognese in un momento di grande trasformazione del sistema ospedaliero. La configurazione inter-aziendale di alcuni Dipartimenti e la loro proiezione oltre i confini del Policlinico garantiscono una più qualificata formazione dei giovani medici e quindi una migliore tutela della salute dei cittadini. Ne sono un esempio il Dipartimento Testa, collo e organi di senso che prevede una forte integrazione con l’Istituto delle Scienze neurologiche (Bellaria) e il Dipartimento Medico della Continuità assistenziale, che consentirà una più stretta collaborazione con la sanità territoriale. Infine, il Dipartimento delle Insufficienze d’organo e dei trapianti che nasce a seguito di una riflessione comune con la Regione, come perno del sistema regionale dei trapianti. Una ulteriore prova dell’apertura e della collaborazione con il territorio, è rappresentata dal recente accordo tra l’Alma Mater, il Policlinico e l’Azienda sanitaria di Imola, che hanno firmato una intesa volta a rafforzare la rete assistenziale con le migliori professionalità del Sant’Orsola. Questo è il punto di partenza per formare medici di altissima competenza in un numero sempre maggiore di sedi”.

“Tra le novità principali – spiega Sergio Venturi, Direttore Generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria - c’è un nuovo Dipartimento Cardio-toraco-vascolare organizzato per percorsi terapeutici condivisi; un Dipartimento che oltre ad occuparsi della salute della donna e del bambino è in grado di offrire risposte interdisciplinari di grande livello alle patologie neoplastiche della pelvi maschile e femminile. Un altro dipartimento riunisce tutti gli esperti delle malattie dell’apparato digerente – medici e chirurghi – storicamente di grande attrattività. Tutte scelte che consentiranno di sviluppare ulteriormente la collaborazione tra discipline e la qualità delle prestazioni a vantaggio anche delle prossime generazioni di medici. Un ulteriore esempio di sperimentazione vede la virtuosa collaborazione tra sistema pubblico e generosità privata nell’istituzione di un Dipartimento di Oncologia ed ematologia che al suo interno presenta già competenze di livello internazionale e i cui assetti organizzativi si stanno definendo in questi giorni”.

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