Chiusa la sala scommesse 'Bet1128', Monti: 'Risultato di un'eccezionale sinergia'
Soddisfazione da parte dell'assessore alla legalità dopo i sigilli apposti alla sala scommesse che avrebbe operato senza i permessi necessari: 'Risultato grazie a lavoro condiviso tra cittadini, forze dell'ordine e amministrazione'
Soddisfazione da parte dell'assessore alla legalità Nadia Monti, dopo l'ordine di chiusura della sala scommesse 'Bet1128' di piazza San Francesco, che avrebbe operato senza i permessi necessari. "Ritengo sia l'ennesima prova del fatto che quando tutte le parti in campo lavorano con grande volontà e con un obiettivo comune e condiviso, i risultati non possono che essere molto soddisfacenti". Così Monti sottolineando l'impegno sul caso delle forze dell'ordine, dell'amministrazione e soprattutto dei cittadini, "che con grande senso etico hanno permesso con le loro segnalazioni quanto avvenuto".
A portare a stanare l'attività irregolare avrebbero concorso le segnalazioni dei cittadini - spiega l'assessore - da qui è seguito "il recepimento dell'istanza da parte dell'Amministrazione, a riprova della grande attenzione all'ascolto, alle verifiche seguenti effettuate dalla Polizia municipale e da personale del reparto Attività produttive, fino ai sigilli posti dalla Questura." Un iter che - chiosa Monti - "dimostrata la grande sinergia con cui si è lavorato per ottenere un risultato decisamente concreto, di cui come città di Bologna possiamo essere orgogliosi".
SIGILLI ALLA SALA SCOMMESSE. Si è provveduto lo scorso 7 luglio, su ordine del Questore. La sala scommesse è gestita da un ragazzo bolognese di 19 anni, che è quindi stato segnalato all’A.G. Il giovane, infatti, come spiegano dalla Questura, "è risultato sprovvisto delle necessarie autorizzazioni che in questi casi vengono rilasciate ai gestori dai concessionari Azienda Autonoma Monopoli di Stato, prima, e successivamente dall’ Ufficio Licenze della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura". Nel caso specifico, invece, il Bet1128 era collegato ad una società di scommesse maltese, verso la quale trasferiva le puntate "senza aver mai presentato le istanze agli Uffici competenti".