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Cronaca

Sale Slot, il Tar ribalta il regolamento comunale: 'Spetta ai Monopoli stabilire le distanze'

Almento "mille metri" dai luoghi sensibili come scuole e parchi, queste le regole a Bologna. Ma il Tar Emilia-Romagna la pensa diversamente. L'assessore Monti: 'Non ho intenzione di arrendermi'

"Il locale da adibirsi a sala giochi per i nuovi insediamenti, per la trasformazione e il trasferimento degli esistenti se l'adeguamento sia possibile, deve essere posto a piano terra ed avere una superficie utile minima di mq 100. Non costituisce superficie utile l'area destinata a magazzini, depositi, uffici e servizi. La superficie occupata dai giochi non potrà comunque superare il 50% dello spazio utile" recita il Regolamento del Comune di Bologna in materia di sale giochi e il numero "all'interno del territorio è individuato dall'Amministrazione. I nuovi esercizi devono osservare la distanza di cinquecento metri rispetto a quelle esistenti e la distanza di almeno mille metri da asili, scuole di ogni ordine e grado, luoghi di culto, ospedali, case di cura, caserme e strutture protette in genere".

Il Tar dell'Emilia-Romagna ha invece ribaltato il punto di vista sulla disciplina delle distanze, introdotta negli ultimi due anni in numerosi Comuni e spesso appoggiata dai Tribunali amministrativi nei contenziosi aperti da società ed esercenti. La seconda sezione ha accolto un ricorso di una società di scommesse, a cui era stata negata l'autorizzazione a trasferirsi in nuovi locali, collocati a una distanza inferiore (meno di mille metri) stabilita dal regolamento comunale di Bologna. Spetta all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e non ai Comuni, il compito stabilire su tutto il territorio nazionale le distanze minime delle sale da gioco dai cosiddetti luoghi sensibili, scuole e case di cura. "Le sentenze non si commentano, ma non ho intenzione di arrendermi" ha twittato l'assessore alla sicurezza del Comune di Bologna Nadia Monti.

A Bologna, nel febbraio 2014, il Consiglio Comunale ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno che invitava la Giunta e il Sindaco a vietare l'installazione delle slot nelle aree densamente abitate, nonchè procedura più complicate per il rilascio di  autorizzazioni.

Secondo il Tar "la pianificazione delle sale da gioco e la ricollocazione di quelle prossime a siti sensibili appartiene all'amministrazione autonoma dei monopoli" per evitare "mediante l'introduzione di limiti certi aventi efficacia su tutto il territorio nazionale, la possibile introduzione di distanze del tutto diverse da Comune a Comune".

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