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Cronaca

Omelia San Petronio, Arcivescovo Zuppi: 'La Chiesa sia senza barriere'

La caratteristica che più viene attribuita a Bologna "è la bonomia, cioè la bontà del cuore, la semplicità di modi, la mitezza che spinge per la comprensione"

"Impariamo a custodirci, come è avvenuto a Borgo Panigale con tanta efficacia e competenza, che richiede sacrificio e preparazione". Lo dice Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, nella sua omelia, in occasione della messa celebrata per il Santo Patrono, nella basilica di San Petronio. La caratteristica che più viene attribuita a Bologna, dice ancora Zuppi, "è la bonomia, cioè la bontà del cuore, la semplicità di modi, la mitezza che spinge per la comprensione, nostra vera forza". La bonomia "relativizza lo scontro, cerca con pazienza le ragioni del vivere assieme, aiuta l'altro a tirare fuori la parte migliore, accoglie e fa sentire accolti. La bonomia è assai diversa da buonismo che ne è la caricatura e la deformazione.

Zuppi disegna anche la chiesa che desidera: "Senza barriere fisiche ma soprattutto, e dipende da ognuno di noi, senza quelle invisibili che sono la solitudine, il pregiudizio, l'indifferenza. La paura suggerisce di alzare barriere, ma non sono queste a darci sicurezza, perchè alla fine ci isolano". E chiude: "Abbiamo ascoltato le parole dell'apostolo che invitano a essere un corpo, a pensarsi insieme. Le sento così vere sia per la nostra città, che vuole ritrovare il gusto di essere e pensarsi come una comunità dove la diversità non significa scontro ma ricchezza, sia che per la Chiesa, che sta pensandosi sempre più come comunione di comunità con l'avvio delle zone pastorali". 

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