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Cronaca

Sant'Orsola, neonato morto dopo il parto: assolto il ginecologo

Accusato di omicidio colposo assieme all'ostetrica per la morte del piccolo , avvenuta pochi giorno dopo un parto indotto

Assoluzione perchè il fatto non sussiste. Si conlude così il processo di primo grado con rito abbreviato a carico dell'ex ginecologo del Policlinico Sant'Orsola di Bologna, Tullio Ghi, accusato di omicidio colposo assieme all'ostetrica Francesca Tartaglia per la morte del piccolo Giammarco, avvenuta pochi giorno dopo un parto indotto ed eseguito dal medico in regime di libera professione nel giugno del 2014.

Diverse perizie, tra cui quella disposta proprio dal giudice, che come ricorda Gino Bottiglioni, legale di Ghi, "aveva smentito le accuse del pm rispetto ai profili di colpa" individuati dai consulenti della Procura (secondo cui la morte del bambino fu causata da delle fratture al cranio dovute a un uso ripetuto e improprio della ventosa), ma "ne aveva introdotto uno nuovo relativo all'uso dell'ossitocina per regolarizzare le contrazioni del parto". In sostanza, spiega il legale, nella perizia disposta dal giudice "non c'era nessun addebito per l'uso della ventosa, che e' stato ritenuto corretto", ma si sosteneva che il parto "doveva proseguire senza l'uso dell'ossitocina, che serve ad accelerare le contrazioni. Evidentemente, però - chiosa - anche questo profilo di colpa, sulla base anche delle nostre argomentazioni, è stato ritenuto insussistente". Quanto alla possibilità di un parto cesareo, conclude Bottiglioni, "non fu fatto perchè, semplicemente, non c'erano le indicazioni per farlo".

La famiglia del bambino aveva raggiunto, all'inizio del 2017, un accordo per un risarcimento di circa un milione di euro, di cui 250.000 a carico del Sant'Orsola e il resto pagato dalla Regione. (Dire) 

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