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Cronaca San Vitale / Via Giuseppe Massarenti

Sanità, sindacati: 'Mancano 500 operatori, riflessi sui servizi ai pazienti'

In tre anni sarebbero almeno 500 gli operatori sanitari persi, a causa del blocco del turnover: 'Ausl Bologna spende 20 milioni di euro in meno di quanto potrebbe, è verosimile lo sciopero in autunno di tutta la sanità'

In tre anni sarebbero almeno 500 gli operatori sanitari persi, sostituiti solo per un quarto a causa del blocco del turnover. Lo sostengono i sindacati che sottolineano come Ausl e Sant'Orsola potrebbero spendere molto di più per il personale, stando ai vincoli di bilancio previsti per legge.

Cgil, Cisl, Uil e Fsi hanno portato le aziende davanti al prefetto, chiedendo che il turnover venga coperto al 100%. Il Policlinico non sarebbe disponbile, mentre domani è in programma l''incontro con l''Ausl. "Se anche l'azienda ci dirà di no - avverte Marco Baldo della Fp-Cgil di Bologna - è verosimile lo sciopero in autunno di tutta la sanita''. Ma valuteremo anche altre forme di protesta, come il blocco degli straordinari, per rendere evidente cio'' le aziende ignorano: che i lavoratori non ce la fanno più".

I sindacati hanno incontrato la stampa questa mattina nella sede della Camera del lavoro, per fare il punto della situazione. Secono il loro report, al Sant'Orsola, rispetto al piano assunzioni 2015, "mancano 91 operatori, di cui 57 infermieri, più 40 infermieri a tempo determinato", spiega Baldo. Nel corso di quest'anno, sono previste circa 100 uscite a fronte di 64 assunzioni. "Arriveremo a 150 infermieri interinali - calcolano i sindacati - ormai si vive alla giornata". All'Ausl la situazione è forse anche peggiore. "Tra il 2008 e il 2014 abbiamo perso 300 infermieri - calcola il sindacalista - l'anno scorso sono uscite 239 persone e per il 2016 ne sono previste altre 152, a fronte di 60 assunzioni". Il Rizzoli è quello messo meglio, con 26 uscite nel 2015 e 13 assunzioni previste per quest'anno. A conti fatti, i sindacati parlano di 500 persone in meno negli ultimi tre anni. "Un taglio senza precedenti", affermano.

Baldo esibisce la relazione 2015 della Corte dei Conti, dalla quale risulta che "l'Ausl di Bologna spende 20 milioni di euro in meno di quanto potrebbe spendere" in base ai vincoli di bilancio previsti per legge. Per il Sant'Orsola si parla invece di un margine di manovra di circa sei milioni. "Tra il 2013 e il 2014 Ausl ha risparmiato due milioni di euro sul personale, il Sant'Orsola quattro". Allo stesso tempo però, contesta Maurizio Cavicchioli dell'Fsi, sono state acquistate prestazioni dai privati per quanto riguarda risonanze, tac e radio. "Se l'azienda avesse investito in nuovi macchinari per fare gli esami all'interno - spiega Cavicchioli - avrebbe risparmiato 1,8 milioni di euro per assumere nuovo personale".

La cinghia stretta sugli organici ha riflessi sui servizi ai pazienti. Al Sant'Orsola, afferma Baldo, "mancano sette infermieri al Pronto soccorso, quattro su otto per le radioterapie e anche le geratrie sono al limite". Non solo. "Il nuovo polo cardio-toraco-vascolare è stato aperto in carenza di risorse, prendendo lavoratori interinali", attacca Alessandro Lugli, segretario della Cisl-Fp di Bologna. Questo significa "molti dubbi turni" per il personale e la "non sufficiente sicurezza per i cittadini". Se non arriveranno risposte, dunque, sarà sciopero. "Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione, ma le aziende non ci sentono - attacca il segretario della Uil-Fpl, Gastone Spizzichino - lo sciopero è l''ultima carta, ma non lo escludiamo. Serve un segnale forte. Non siamo mai arrivati a questo livello. E se arriveremo allo scontro, sensibilizzeremo l'utenza". Tra l'altro, aggiunge Baldo, "gira voce che si arrivi al piano di rientro per l'Ausl: sarebbe una catastrofe".
 

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