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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Sasso Marconi

'Non è sicuro': chiude il parco della scuola di Sasso, genitori e bimbi in protesta

Mentre le famiglie seguono il lungo iter burocratico, i bambini hanno realizzato dei cartelloni per chiedere la riapertura del loro spazio verde

"Una piccola storia ignobile" è intitolata la lettera a firma di una mamma, Claudia Messina, e condivisa da un centinaio di genitori dei bimbi che frequentano la scuola primaria Villa Marini, a Sasso Marconi. 

Si tratta di "una scuola a tempo pieno,una villa antica, tutelata, ma solo sulla carta, dai beni culturali, adibita a scuola primaria ormai da oltre 40 anni e immersa in un meraviglioso parco, un parco con un suo microclima, fresco nella stagione calda e protetto in quella fredda, grazie alla presenza di numerosi alberi secolari, un piccolo paradiso insomma" si legge nella lettera, parco che "compensa le mancanze dell’edificio, le aule sono anguste, non ci sono spazi comuni, i pavimenti sono quelli di un tempo (inutile raccontarvi come si può ridurre negli anni un cotto non
trattato adeguatamente), non ci sono scale antincendio, ci sarebbe molto altro da aggiungere a quest’elenco, ma il mio scopo non è narrarvi la situazione angosciante di una tra le tante scuole disastrate del nostro paese" scrive Claudia, quindi "il parco è sempre stato nei decenni il luogo dove i giovani studenti potevano godere a pieno della
loro ora d’aria”.

Da quanto riferisce la mamma di Sasso, a settembre 2018 la nuova dirigente avrebbe sollevato il problema della sicurezza poichè "avendo diversi varchi aperti attraverso i quali chiunque può entrare o uscire in qualunque momento, non rispetta le norme di sicurezza necessarie, quindi niente più intervallo nel parco". Sono seguite riunioni con la dirigente e con i rappresentanti del comune "ad ogni incontro la soluzione sembrava a portata di mano ma nel giro di poco venivamo a sapere che quella soluzione non era più percorribile" e, tra le varie soluzioni, essendo il parco non completamente pubblico, si sarebbe deciso di recintare l’area destinata ai bambini, ma "Bisogna chiedere autorizzazione ai Beni Culturali, sotto la cui tutela edificio e parco sono custoditi (sempre e solo sulla carta). Insomma, bisognava che il comune facesse un progetto e che il progetto fosse approvato dalla Sovrintendenza". Quindi i tempi si sono allungati: "Il comune ha impiegato oltre due mesi per inviare il progetto e altrettanti i Beni Culturali a bocciarlo..." perchè "il progetto non era compatibile con le norme che regolano gli interventi nei parchi di interesse storico culturale, in poche parole era brutto”. 

'Vogliamo il parco': bimbi in protesta a Sasso

I genitori, si legge nella lettera, avrebbero fatto "sopralluoghi coinvolgendo tutte le parti interessate (comune, dirigente, responsabile della sicurezza e genitori), abbiamo deciso una soluzione, poi un’altra, le settimane scorrevano veloci. Finalmente, ad aprile, comune e responsabile della sicurezza hanno trovato il tanto atteso accordo, hanno deciso la chiusura dell’intera area per 2 ore al giorno (privando la comunità del suo amato parco). Il comune ha provveduto alla chiusura di tutti i varchi aperti. Gli accordi erano precisi e condivisi, però (perché c’è sempre un però in tutta questa faccenda), nel varco principale invece di un cancelletto, come era stato stabilito, sono state apposte delle catenelle" e "per l’ennesima volta tutto si è bloccato, perché la 'burofollia' all’italiana impone delle norme di sicurezza che considerano un cancelletto aggirabile più sicuro di 2 catenelle scavalcabili - continua Claudia - la trattativa scuola-comune non si è quindi conclusa, finchè il comune non ha messo nero su bianco che le catenelle sarebbero state una soluzione temporanea". Ma, a quanto pare la storia non sarebbe finitia: "Se il parco non avendo un cancelletto in quel varco non è sicuro al 100%, così come comunicato dalla dirigente, come la mettiamo con la copertura assicurativa? L’assicurazione, interpellata dalla scuola, ha dichiarato che se non c’è una convenzione tra proprietario del parco, cioè il comune, e scuola, lei non è tenuta a risarcire gli infortuni eventuali". Si arriva così al 3 maggio: "Forse la prossima settimana le parti firmeranno la convenzione in questione...forse. Di certo i nostri bambini, il bene più prezioso che abbiamo, la ricchezza che ogni comunità dovrebbe tutelare e curare ad ogni costo, passano 8 ore al giorno chiusi in delle aulette minuscole
da 8 mesi e probabilmente ci resteranno fino alla fine dell’anno scolastico". 
La "piccola storia ignobile" si conclude con un appello: "Fin da piccola mi è stato insegnato che avrei raggiunto qualunque obiettivo se l’avessi voluto veramente e mi fossi impegnata per raggiungerlo, a voi basterebbe veramente poco per risolvere i problemi di Villa Marini, fate in modo di liberare i nostri bambini". 

Lunedì 6 maggio anche i bambini hanno manifestato a loro modo: realizzando disegni e cartelloni per protestare e chiedere la riapertura del loro spazio verde. 

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