Allarme lavoro dalla CGIL: a Bologna la disoccupazione è strutturale
La CGIL divulga i dati in conferenza stampa. Il segretario Danilo Gruppi: "Il precariato, che prima riguardava solo gli under 30, ora coinvolge anche gli over 45. A Bologna è allarme disoccupazione
Chiara panoramica della CGIL sulla situazione delle aziende di Bologna travolte dalla crisi: ingannevole la diminuzione dell’utilizzo di ammortizzatori sociali, i disoccupati sono aumentati, i contratti a tempo indeterminato ridotti al 14,47% e ben 1.200 lavoratori in mobilità in più. “La crisi economica è oggi nella sua fase più acuta – spiega Danilo Gruppi, dati alla mano – e abbiamo visto chiudere circa 50 aziende a Bologna. Migliaia di persone non hanno prospettive lavorative e quelle cha hanno fanno pena. Con queste premesse come si può parlare di qualità?”
Si parla oggi di disoccupazione strutturale, di in-occupazione: “In assenza di politiche industriali ci troviamo di fronte alla logica del ‘si salvi chi può’ – prosegue il segretario della CGIL di Bologna – e tutto il filone del lavoro sarà protagonista dello sciopero di venerdì 6 maggio”. “La gravità della situazione richiede il coraggio di osare e anche chi si candida come sindaco dovrà saper osare”. Così Danilo Gruppi rimanda all’incontro di lunedì prossimo fra la CGIL e i candidati sindaci.
I DATI. Sono 786 il numero delle imprese bolognesi interessate da un utilizzo degli ammortizzatori sociali e sono circa 20.916 i dipendenti coinvolti, con un passaggio dagli ammortizzatori standard a quelli in Deroga del 45%. La quantità di persone iscritte ai centri per l’impiego al 31 marzo scorso è di 68.451, di cui 55.798 disoccupati. Sull’avvio al lavoro la CGIL registra che su 193.902 contrattualità solo il 14,47% è a tempo indeterminato.
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