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Cronaca

Sciopero per il clima: "Ecologia non è difesa di un albero, ma un modello di società"

L'INTERVISTA. Matteo Badiali, Verdi: "La giovane attivista Greta Thunberg ha smosso molte coscienze. Sciopereremo anche a Bologna, ma senza bandiere"

Tre anni dopo l'accordo di Parigi oggi, venerdì 15 marzo, in 1.769 città del mondo si fa lo sciopero per il clima, il climate strike. Bologna compresa. La piccola Greta Thunberg, attivista sedicenne svedese fra l'altro proposta per il premio Nobel, è riuscita a scuotere molte coscienze anche grazie ai suoi "Friday for Future" (anche in Piazza Maggiore ogni venerdì), i venerdì di protesta (lei in sciopero scolastico davanti al parlamento svedese) e dialogo su temi ambientali, che sono diventati a tutti gli effetti un vivace e consistente movimento dal basso ormai diffuso in tutto il mondo.     

Sciopero per il clima a Bologna: quello che c'è da sapere sul 15 marzo 

Matteo Badiali, il bolognese portavoce nazionale dei Verdi, spiega il senso di quello che accade oggi: «La portata di questo sciopero per il clima è planetaria e dobbiamo essere molto riconoscenti a Greta Thunberg, che è stata in grado di smuovere molte coscienze arrivando a un grande coinvolgimento della componente giovanile, anche grazie ai social. A Bologna noi Verdi parteciperemo senza bandiere alla protesta». 

Una forte partecipazione giovanile infatti: gli stimoli arrivano da diversi fronti...«Questo ci rende felici, anche se siamo preoccupati per una possibile strumentalizzazione dei temi da parte della politica.  Ma è la stessa politica che può fare molto. Bene l'appello di Mattarella e bene anche l'enciclica del Papa, entrambi a tema ecologista: noi dobbiamo captare le sollecitazioni e tradurle appunto in proposta politica. Finalmente l'ambiente ha un peso e lo si vede bene nelle "ondate verdi" in Germania e in Belgio per esempio. I Verdi, in questo contesto, stanno ripartendo». 

Temi attuali oggi, ma di cui voi parlate da tempo...«Stiamo vivendo un momento di voglia di ecologia, ma noi è da tempo che parliamo di green economy, economia circolare e anche di lavoro di cittadinanza. Ma nei salotti politici tirano di più altri argomenti, come appunto il reddito di cittadinanza...Vorrei dire che ecologia non significa la difesa di un albero, ma è un modello di società, di economia». 

Quali le questioni locali legati all'ambiente? «Nel dicembre 2018 Ausl ha lanciato un comunicato stampa nel quale si diceva che per i nati nel 2017 la speranza di vita è inferiore di 6 mesi rispetto ai bimbi di uno o più anni prima. Questa notizia non è però uscita da nessuna parte, ma fa riflettere, soprattutto chi ha dei figli. E dovrebbe far riflettere la politica: secondo l'ONU sono 9 milioni le persone che muoiono ogni anno per effetto dell'inquinamento. In ambito locale viene da pensare ai viali e alla tangeziale delle biciclette: all'aria che si respira. Bisogna apportare delle soluzioni, ma la mobilità va vista nel suo insieme: il passante di mezzo dovrebbe essere realizzato solo dopo un piano generale bel pensato per esempio. Le infrastrutture vanno analizzate in un contesto e non singolarmente. L'obiettivo è la riduzione di CO2 e la riduzione dell'inquinamento: industrie, trasporti, allevamenti intensivi...per tutto ciò, come la tecnologia e la green economy ci insegnano, si possono creare posti di lavoro». 

Tram e differenziata i temi locali più caldi...che ne pensa? «Il tram per me è una buona cosa e lo dimostrano le grandi città europee, che ne sono dotate e dove funziona bene. Comporterà meno parcheggi? L'idea è che poi ne serviranno di meno se si userà il nuovo mezzo. Sulla differenziata dico che Bologna è una città storica con un recente importante peso del turismo: non è dunque da sottovalutare l'aspetto legato al decoro. Le trincee di sacchi sono indecenti e lo sporco intorno ad esse notevole, bisogna studiare piccole isole di deposito con schedatura elettronica anche premiante per i cittadini che la fanno bene. Dovremmo copiare i modelli che funzionano». 

Chi è matteo Badiali

"Ho 39 anni, sono nato a Bologna e ho una laurea in Scienze Ambientali conseguita a Ravenna presso l’Università di Bologna. Lavoro a Zola Predosa, presso l’attività di famiglia, una ferramenta “storica” d’Italia. Quindi faccio il commerciante, o il “bottegaio” come qualcuno potrebbe dire, ma all’interno della ferramenta ho trovato modo di creare un angolo verde per proporre prodotti ecologici e naturali, anche alla spina. Prima di lavorare in ferramenta sono stato in uno studio d’ingegneria e mi sono occupato di impianti per la produzione di energia a fonti rinnovabili (uno è l’impianto idroelettrico accanto alla Casa per la Pace di Casalecchio di Reno) e di rischio sismico e rischio idraulico.

La prima esperienza politica risale al 2009, dentro ai Verdi, con le amministrative di Zola Predosa: in quell’occasione appoggiai l’ex-Sindaco Borsari defenestrato dal PD e perdemmo al ballottaggio per 167 voti. Nel 2014 mi sono candidato Sindaco a Zola Predosa con la lista civica “Zola Bene Comune”: abbiamo preso circa il 10% pari a più di 1000 elettori e sono entrato in consiglio comunale, carica che ho ceduto qualche settimana fa per favorire una rotazione dei Consiglieri. Sempre nel 2014 ho fatto parte della lista Emilia Romagna Civica alle regionali, in quota Verdi. Sono stato membro dell’Esecutivo Nazionale dei Verdi fino all’ultimo congresso di novembre 2015 e dal 2010 sono portavoce dei Verdi della Provincia di Bologna".

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