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Sciopero medici, buona la prima: ambulatori chiusi e mille esami annullati

A gennaio sarà convocata una nuova assemblea e un tavolo "al quale sono invitati anche i vertici regionali, il presidente Stefano Bonaccini e l'assessore Sergio Venturi

Allo sciopero dei medici di oggi in Emilia-Romagna ha aderito in media l'80% dei professionisti, con punte del 95% tra gli anestesisti (al netto dei contingenti minimi precettati per legge). Il risultato è stata la chiusura di circa 150 tra sale operatorie e ambulatori e la mancata erogazione di quasi un migliaio di prestazioni, tra interventi programmati e visite.

Cantano dunque vittoria i rappresentanti dell'intersindacale medica dell'Emilia-Romagna che hanno portato avanti la protesta: Anaao-Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Fp-Cgil, Cisl medici, Uil-Fpl, Fvm (veterinari), Fassid, Fesmed e Anpo-Ascoti-Fials medici. "Ringraziamo tutti i colleghi che hanno partecipato, iscritti e non- fanno sapere dall'intersindacale medica- perché hanno contribuito al buon risultato dello sciopero e danno motivazione alle prossime battaglie condivise. Le criticità per le quali abbiamo scioperato, tra cui lo sbocco del turnover, il rinnovo del contratto fermo da quasi nove anni e maggiori risorse per gli specializzandi, richiedono che non venga abbassata la guardia e per questo sono già in programma nuove iniziative".

A gennaio sarà convocata una nuova assemblea e un tavolo "al quale sono invitati anche i vertici regionali, il presidente Stefano Bonaccini e l'assessore Sergio Venturi- spiegano le sigle sindacali- con i quali il rapporto è basato su un dialogo già avviato nel corso dello scorso anno e che ci si augura più produttivo". L'obiettivo è sempre "focalizzare le criticità e migliorarle, in difesa dei professionisti che rappresentiamo, della salute dei cittadini e della sicurezza delle cure".

A livello nazionale, i medici protestano contro la proposta di rinnovo del contratto, che è "peggiorativa rispetto a quello attuale". Ad esempio, spiega Salvatore Lumia, segretario provinciale della Cimo a Bologna, "non è più previsto l'orario di servizio, trasformato in orario a progetto". Verrebbe poi abolito il riposo compensativo prima delle guardie e ridotta "in maniera significativa" l'indennità di esclusività per i medici che prestano servizio solo nel pubblico (quindi non fanno l'attività cosiddetta extramoenia).

"C'è uno spostamento strisciante verso la sanità privata, in particolare quella assicurativa, di molte prestazioni", afferma Lumia. Oltre al rinnovo del contratto, aggiunge Marisa Faraca, segretario regionale della Cisl medici, lo sciopero di oggi serve a segnalare "il disagio lavorativo dei medici, dovuto alla grave carenza di dotazione organica. Non si può lavorare più in queste condizioni di stress lavorativo, ci va di mezzo la salute e anche la sicurezza dei pazienti". (DIRE)


 

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