I Migranti tornano in piazza: 'Non abbiamo nulla, stiamo venendo a prendere il mondo'
Manifestazione per le vie della città, invocando: "Stop legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno, stop ai CIE, cittadinanza ai figli di migranti nati in Italia, legge sul diritto d'asilo che tuteli realmente"
Migranti radunati in piazza dell'Unità, oggi a Bologna, per dire 'bassa alla Bossi-Fini'. Per non "abbassare più la testa". Rivendicano i loro diritti gli stranieri, invocando la rottura del legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno, la chiusura definitiva di tutti i centri di identificazione ed espulsione,la cittadinanza per tutti i figli e le figlie dei migranti nati e cresciuti in Italia, una legge sul diritto d’asilo che tuteli realmente richiedenti e rifugiati e un accesso universale alle cure sanitarie e all’istruzione
Reclamano la loro dignità, calpestata. Simbolo "la tragedia del 3 ottobre 2013, quando la morte di centinaia di uomini, donne e bambini nel mare di Lampedusa ha reso evidente la spietatezza del regime europeo dei confini".
In segno di solidarietà, occupando l'ex istituto Beretta di via XXI Aprile, il sindacato Asia/Usb, ha inquadrato l'iniziativa nell'ambito della "giornata mondiale dei migranti". Infatti all'esterno dell'edificio un cartello recita "Centro di accoglienza autogestito Lampedusa", in onore dei migranti che attraversano il Mediterraneo per cercare asilo.