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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Porto / Via Camillo Casarini

Gli studenti delle De Andrè dedicano un'opera alle vittime dell'amianto

Inaugurata oggi a Bologna all'incrocio tra via Casarini e via Malvasia, vicino all'ingresso dell'ex Ogr. L'opera è stata realizzata da alcuni studenti della scuola media De Andrè, nell'ambito del progetto Artecittà e del Patto di collaborazione con il quartiere Porto-Saragozza

Un installazione artistica per ricordare gli oltre 300 operai delle Officine grandi riparazioni vittime dell'amianto. È quella inaugurata oggi a Bologna, all'incrocio tra via Casarini e via Malvasia, vicino all'ingresso dell'ex Ogr, realizzata da alcuni studenti della scuola media De Andre', nell'ambito del progetto Artecitta' e del Patto di collaborazione con il quartiere Porto-Saragozza. "La polvere dell'amianto sembrava neve per gli operai dell'ex Ogr. 

Lanciarsi la polvere e sporcarsi durante le pause sembrava un gioco, nonostante gia' negli anni '50 la pericolosita' della sostanza fosse nota, nessuno medico disse mai agli operai che avrebbero dovuto usare protezioni e precauzioni", dice una studentessa della seconda B, raccontando come e' stata realizzata l'opera 'Amianto: si deve sapere'.

Quattro pannelli ripercorrono la vicenda che ha segnato la vita delle famiglie dei lavoratori rimasti vittime dell'amianto, dagli anni '20 ad oggi. Il lavoro artistico e' il frutto di un lavoro iniziato un anno fa, quando i ragazzi hanno incontrato e conosciuto le storie di alcuni ex lavoratori, come Giovannino Albanese, Antonio Mattei e Salvatore Fais. Il primo riquadro rappresenta quelli che, al tempo, si pensava fossero i vantaggi del materiale: "Si trattava di un super-amianto, era leggero e attutiva rumori esterni, rendeva sicuri i luoghi dalla possibilita' d'incendi". Nel secondo pannello le cose iniziano ad incrinarsi e, ripercorrendo la storia narrata dall'associazione Familiari e Vittime Amianto (Afeva), gli studenti hanno ritratto le famose scimmiette 'non vedo, non sento, non parlo', per denunciare il silenzio dei medici del tempo, che non avvertirono gli operai dell'Ogr sulla pericolosita' dell'amianto.

Nel terzo riquadro "si scopre la pericolosita' dell'amianto grazie ai medici del lavoro, esterni alle ferrovie, i primi a lanciare l'allarme, mettendo in guardia i lavoratori- dice uno studente delle scuole De Andre'- cosi', abbiamo voluto rappresentare la ribellione dei lavoratori che, insieme al lavoro dei sindacati, ha permesso di avviare il lavoro di bonifica della zona". Infine, l'installazione in via Casarini conclude il suo 'viaggio' nel quarto riquadro, dove le 306 vittime sono disegnate tra le braccia del "mostro amianto". Ma "il nostro lavoro di sensibilizzazione non finisce qui- dice una studentessa, a nome di tutte le classi che hanno partecipato- ci prenderemo cura della nostra opera e ci impegneremo a farla conoscere e divulgare".

Nei mesi scorsi i ragazzi "sono venuti in assemblea legislativa per visitare il Presidio di memoria. La storia delle Ogr in assemblea legislativa ovvero il presidio museale realizzato grazie alla collaborazione tra la Regione, Afeva e Ferrovie dello Stato, e- sottolinea Simonetta Saliera presidente dell'assemblea regionale- durante la loro visita ho apprezzato la passione, l'impegno civile e la curiosita' dei ragazzi e delle ragazze: una bella speranza per il futuro della nostra comunita', perche' nelle loro domande, nella loro voglia di conoscere e di imparare ho visto la voglia di non arrendersi alla superficialita'. Ognuno di loro ha dimostrato di essere una 'staffetta di memoria', ovvero di poter continuare le nostre antiche battaglie".
(Dire) 

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