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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

"Il terremoto è imprevedibile", sentenza dell'Aquila e intervista a geologo bolognese

Mondo scientifico in rivolta per la condanna agli esperti della Commissione Grandi Rischi che non ha "previsto" la forte scossa in Abruzzo del 2009. Il geologo: "Il problema,l'assenza di prevenzione"

Gli scienziati di tutto il mondo stanno condannando in queste ore la sentenza  shock pronunciata lunedì dal giudice Marco Billi, dopo quattro ore di camera di consiglio: sei anni di reclusione per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose per i componenti della Commissione Grandi Rischi che non avrebbero dato le necessarie informazioni sulla probabilità di una forte scossa, poi verificatasi, all’Aquila nell’aprile 2009, e che infatti poche ore fa si sono dimessi. Anche a Bologna le reazioni degli esperti non mancano, quegli stessi esperti che sono stati coinvolti e interpellati continuamente, dal terremoto che a maggio ha colpito l'Emilia.

Tra gli accusati anche l’Ex Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’INGV che in questi messi abbiamo imparato a conoscere anche qui in Emilia, Renzo Boschi, tra massimi esperti sismologi, aretino e laureato in fisica all’Alma Mater. Un altro ex studente dell’Alma Mater e docente di Geofisica Dario Albarello, direttore del progetto per la previsione a breve termine dei terremoti, nella sua lunga intervista all’Ansa non ha potuto far altro che ribadire che non sono i terremoti che uccidono, ma le case fatte male che crollano. E il pensiero torna alle tecniche costruttive di abitazioni e capannoni, quelle hanno fatto i morti tanto all’Aquila quanto in Emilia.

Bologna Today intervista Beniamino Costantini, geologo, laureato all’Università di Bologna, dove vive e dove ha potuto osservare la fenomenologia del sisma emiliano di maggio. 

Cosa ne pensa della sentenza?
E’ una sentenza oscurantista, una sorta di Tribunale dell’Inquisizione che ha voluto giustificare gli errori di un paese, l'Italia, che non fa prevenzione. Stiamo facendo ridere tutto il mondo. Innanzitutto il terremoto è imprevedibile, lo è sia il luogo e sia il giorno. Ad esempio il Giappone, molto avanzato da questo punto di vista. Quanti palazzi sono crollati? Pochi, ma i morti sono stati molti. Da quanti anni si parla di Big One? Il terremoto che dovrebbe avvenire in California nella faglia di Sant’Andrea. Il verdetto dell’Aquila è gravissimo e, benché io credo che l’appello lo stravolgerà, crea un pericoloso precedente poiché un esperto ci penserà mille volte, prima di esprimere un parere.

L’Italia è un paese altamente sismico, cosa è prevedibile?
Una frana è facilmente identificabile, perché se ne individuano i movimenti ad esempio, e coinvolge una fetta sicuramente minore di popolazione che può essere sfollata. E poi, ammesso e non concesso che si potesse anticipare una forte di scossa, dove portiamo le persone? Costruiamo cittadelle a centinaia di chilometri? Il terremoto emiliano è stato anticipato da scosse di moderata entità, ma dove sono morte le persone? In strutture non adatte, non anti-sismiche. Siamo seri…

Quindi parliamo ancora di prevenzione…
Parliamo “solo” di prevenzione. In Italia, e lo abbiamo sentito fino alla nausea dal 20 maggio in poi, non esiste un programma. Sono caduti i centri storici, si è danneggiato il patrimonio storico e purtroppo i capannoni. La normativa sismica è relativamente giovane in Italia. Se hanno dato 6 anni agli scienziati, che condanna avranno i costruttori dello studentato dell’Aquila, della scuola di San Giuliano di Puglia, dove sono morti esattamente 10 anni fa, il 31 ottobre, 27 bambini e un’insegnante? Parliamo di scuola, un posto dove portiamo i nostri figli tutti i giorni e per svariati anni. Cosa si meritano, l’ergastolo? Qualcuno potrebbe rispondere "si".

Come avviene l’osservazione dei terremoti?
L’INGV monitora le scosse 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno e la pericolosità viene redatta su dati storici, su quelli che si chiamano “tempi di ritorno”. Nella nostra zona, nel ferrarese, si sono verificati eventi sismici nel 1500 e nel 1600. Li ritroviamo annotati nei diari estensi: allora vi furono circa 1.000 sfollati, le zone erano palustri, ma le scosse vennero avvertite anche a Mantova, Modena, Ravenna, fino a Venezia e Pesaro. Ci ricorda qualcosa? Le dirò di più: all’epoca si riferiva anche “dell’affiorare di terreni neri e maleodoranti”, che tradotto è la liquefazione del suolo, uno degli effetti del sisma che ha colpito l’Emilia Romagna e di cui tanto si è parlato in questi mesi.
Alla base di tutto ciò mi permetto di ritenere la sentenza strumentale che, ripeto, serve a scusare anni e anni di assenza di piani di emergenza e prevenzione e che trova solo l’appoggio di chi ha perso i proprio cari, le persone colpite emotivamente, che pretendono che giustizia sia fatta. A loro sì va la solidarietà di tutto la comunità scientifica, non di certo a quel giudice.

 

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