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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Seribo, corsa alla liquidazione. Lavoratori pronti a scioperare: stop pappe nelle scuole

Il Comune intende procedere "speditamente" sulla strada che porterà alla liquidazione di Seribo, per voltare pagina nella gestione della refezione a partire dal nuovo anno scolastico. Sindacati di traverso. 'Decisione frettolosa'. I lavoratori pronti ad ingaggiare battaglia: 'Ora scioperi veri'

Il Comune di Bologna intende procedere "speditamente" sulla strada che porterà alla liquidazione di Seribo, così da arrivare alla gara "in tempi utili" per cambiare pagina nella gestione della refezione a partire dal nuovo anno scolastico. Così l'assessore all'Economia di Palazzo D'Accursio, Matteo Lepore, nel faccia a faccia con i sindacati che si è svolto ieri in commissione. "Ci aspettiamo di sciogliere gli ultimi nodi con Seribo in questi giorni", afferma Lepore: grazie al "confronto positivo delle ultime ore mi pare che alcune delle rigidità che le parti avevano messo in campo siano state superate". Poi la delibera dovrà essere licenziata dalla Giunta: "Sicuramente ne parleremo, ma non so se sarà anche approvata la delibera", che in seguito dovrà ottenere anche l'ok del Consiglio.

 "Febbraio e marzo saranno i mesi decisivi", aggiunge l'assessore. Nel frattempo, "stiamo cercando di predisporre un capitolato che porti le maggiori garanzie possibili sia sul passaggio dei lavoratori che sul trattamento contrattuale", dichiara Lepore, comunicando ai sindacati la disponibilità "a svolgere un incontro più tecnico per valutare come ragionare insieme" su questi punti. "Il nostro impegno sul tema occupazionale è massimo", continua Lepore, citando come "positiva" l'esperienza "seppur travagliata" dell'appalto per la sosta, "perchè alla fine ha comunque portato alla salvaguardia dell'occupazione".
La scelta di liquidare Seribo, comunque, non è in discussione dopo 12 anni che "non sono stati tutti rose e fiori". Il Comune "riesce a fare gli investimenti oppure non riusciamo a produrre una svolta" e "intendiamo assumerci questa responsabilità", aggiunge Lepore: una volta "realizzati i centri pasti avremo uno scenario differente" e "potremo valutare meglio che tipo di gestione" adottare. L'amministrazione, in questo contesto, non ha mai affermato che Seribo verrà liquidata "perchè ci obbliga la legge di stabilità”: sarebbe "politicamente folle dire che affrontiamo il tema della refezione scolastica per razionalizzare e risparmiare".

L'assessore alla Scuola, Marilena Pillati, respinge le accuse di chi afferma che "il lavoro sulla refezione è stato frettoloso, questo non rende giustizia al lavoro importante che anche il Consiglio comunale, deliberando la costituzione della Commissione mensa cittadina, ha inteso affrontare non tanto rispetto a questioni normative e legate al modello, ma rispetto ad un ragionamento partecipato". In tutto questo, facendo nascere Seribo nel 2003 "si è fatta una scelta ben precisa", aggiunge Pillati: "Non fingiamo di non sapere che comunque la società partecipata è già una scelta ben precisa che affida ad un soggetto diverso dall'ente locale la gestione del servizio".

SINDACATI ‘DECISINE FRETTOLOSA’ . Ascoltate le parole degli assessori, da parte dei sindacati si conferma l'intenzione di opporsi alle decisioni annunciate. E' una scelta che "continuiamo a non condividere", afferma Alberto Schincaglia della Cisl, parlando anche a nome di Cgil e Uil: "Procederemo con i nostri percorsi di mobilitazione, auspicando che l'amministrazione possa modificare una scelta che apre un conflitto in città". Proprio oggi pomeriggio, riferisce sempre Schincaglia, è in programma una nuova assemblea dei lavoratori. Quella annunciata dalla Giunta è una "decisione frettolosa e contraddittoria rispetto agli accordi definiti con il Comune", ribadisce Alessio Festi della Cgil. "Pur con i limiti che si sono evidenziati, Seribo rappresenta un'esperienza positiva che va aggiornata", continua Festi, rafforzando il "ruolo di governo" della società. In particolare, poi, la cessione del ramo d'azienda "non offre garanzie sufficienti, i lavoratori si troverebbero in situazione che prevederebbe vari cambi di appalto", aggiunge Festi: così, "le scelte frettolose corrono il rischio di creare più problemi di quanti se ne vogliono risolvere". La cessione del ramo d'azienda spesso viene applicata "in maniera distorta", gli fa eco Schincaglia: l''appalto della sosta, ad esempio, "ci abbiamo messo un anno e mezzo per sistemarlo". Anche la Uil teme ricadute negative per i lavoratori se verrà fatto l'appalto: "Non tutte le società ristorazione applicano contratti" che rendano valide le clausole di salvaguardia, avverte Carmelo Massari, invocando un "tavolo di confronto tecnico" con l'amministrazione, invitando la Giunta a "riconsiderare la propria posizione". Per quanto riguarda l'Usb, "siamo totalmente contrari a qualsiasi tipo di privatizzazioni e a maggior ragione per una partecipata che da' utili", dichiara Michele Cirinesi.

ARRIVANO GLI SCIOPERI: PAPPE E CUOCHI SI FERMANO Per gli scioperi ''a rovescio'' c'è tempo; per adesso arrivano quelli ''veri''. Cioè quelli che lasciano le scuole materne ed elementari di Bologna senza pasto così gli alunni devono portarsi il panino da casa. Lavoratrici e lavoratori di Seribo, di nuovo riuniti in assemblea, hanno deciso infatti che "nel caso in cui la Giunta comunale procedesse alla privatizzazione di Seribo, proseguiranno con la mobilitazione anche attraverso la realizzazione di un pacchetto di ore di sciopero". Scioperi ''veri'' appunto e non l'annunciato sciopero ''a rovescio'', in cui i dipendenti vanno a lavorare come al solito, cucinano, sfamano gli alunni e poi chiedono a Seribo di devolvere il loro stipendio di quel giorno a progetti per il miglioramento della refezione. Era questa una delle ipotesi di mobilitazione emerse nei giorni scorsi anche e soprattutto con l'idea di avviare forme di opposizione alla liquidazione di Seribo senza complicare la vita alle famiglie.
Ma le accelerazioni della Giunta sul bando per la refezione costringono sindacato e addetti ad alzare il tiro. Dunque, scioperi ''veri''. E non solo: il personale di Seribo promette che "in caso di convocazione del Consiglio comunale per deliberare la privatizzazione il prossimo lunedì 23 Gennaio, effettueranno un presidio e chiederanno di essere ascoltati dal Consiglio" stesso (cioè lo ''invaderanno''). Lavoratrici e lavoratori, inoltre, effettueranno nei prossimi giorni una campagna informazione con volantinaggi davanti alle scuole, "per informare cittadini e genitori sulle proprie ragioni e per rinnovare la loro netta contrarietà alla privatizzazione del servizio di refezione scolastica", si legge nell'ordine del giorno approvato all'unanimità dall'assemblea dei lavoratori.

(fonte Dire)

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