Servizi sociali, si cambia. Usb attacca il Comune: Dormitori a pagamento, tagli e lavoratori a rischio
L'amministrazione comunale respinge le accuse: 'Non un euro in meno per i servizi sociali, anzi'. E precisa: dormitori non a pagamento, ma "un euro al giorno per chi potrà permetterselo, come contributo simbolico al proprio percorso di evoluzione"
Servizi sociali, in Comune arrivano delle novità. Mal digerite dall'Usb, che senza mezzi termini accusa l'amministrazione asserendo: "le politiche di smantellamento del welfare di questa giunta procederanno come un caterpillar su cittadini e lavoratori del sociale." L'accusa più grossa
A far tremare i polsi dell'Unione sindacale di base, prima, "la dichiarazione dell’assessore al welfare Amelia Frascaroli, che incalzata su una radio locale in merito ai tagli nei servizi sociali e alla conseguente perdita di posti di lavoro dichiara “Non possiamo ancorarci a modelli superati, inefficaci e costosi solo per difendere dei posti di lavoro”. Poi, altro mal di pancia inseguito all’incontro che si è svolto l'11 settembre con i dirigenti del Comune e Asp. "Nessun cambio di modello dietro il taglio di 450 mila euro nel Bando Asp/Comune per i Servizi Sociali (presidi notturni e prevenzione rischi dall’uso di sostanze) ma più semplicemente uno spostamento di risorse su progetti che saranno gestiti molto probabilmente direttamente dal cosiddetto volontariato." Così denuncia Usb, che ha chiesto il ritiro del Bando e oltre a mettere in evidenza l’esubero di 17 operatori nei servizi messi in appalto ha "snocciolato uno a uno tutto quello che più non ci sarà come la mensa e il centro diurno al Beltrame o ’annullamento del gruppo operativo e del presidio notturno al M. T. di Calcutta". In soldoni per USB "con il sistema degli appalti con sempre meno risorse e al massimo ribasso, si sta, di fatto, delegando le cooperative sociali a chiedere contributi per erogare servizi e diritti (in questo caso chi usufruirà dei dormitori dovrà pagare 1 euro al giorno), a tagliare la qualità dell’assistenza, abbassare stipendi e licenziare operatori".
DORMITORI. ECCO COSA CAMBIA. Rimanda al mittente le accuse il Comune, che in una nota dà la sua versione: "Non un euro in meno per i servizi sociali del Comune di Bologna, ma anzi, i centri diurni passeranno da uno a tre, ci sarà un servizio dedicato a consumatori problematici di sostanze ed i posti letto vedranno un aumento di almeno 40 unità". Ancora, al bando di Asp e Comune, si aggiungerà un altro bando del valore di 334.000 euro per la gestione di 50 posti letto con il metodo housing first, dove le persone vengono inserite in appartamento. Asp - promette l'amministrazione comunale - "metterà inoltre in campo azioni di inserimento lavorativo per gli adulti in carico ai servizi. I fondi dunque rimarranno gli stessi, cambiano solo le modalità di ripartizione a seconda del bisogno e della conseguente modalità di selezione dello strumento con cui dare risposta."
L'intero impianto gestionale - secondo il Comune - "mira a favorire il coinvolgimento delle persone per cui il sistema dei servizi è pensato. Si passa dunque da una logica meramente assistenziale ad una dove le persone sono protagoniste del proprio cammino di uscita dalla condizione di bisogno. Nello specifico agli utenti che possono permetterselo (quelli che percepiscono una pensione o che sono inseriti in percorsi di tirocinio) verrà chiesto un euro al giorno non per vedersi assegnato il posto letto, ma come contributo simbolico che danno in prima persona al proprio percorso di evoluzione, assumendosi una responsabilità diretta". L'euro servirà a finanziare le attività che i gestori organizzeranno per gli stessi ospiti del servizio. Questo sistema è stato già sperimentato al "Rifugio notturno della solidarietà" dalla scorsa primavera, e verrà estesa a tutti i posti letto. Agli indigenti, principalmente persone che non sono ancora pronte per essere inserite nei tirocini, verranno invece proposti dei percorsi di formazione che serviranno a prepararli per gli step successivi del percorso di superamento del bisogno, come appunto i tirocini e l'inserimento lavorativo.
Per quanto riguarda invece il centro di accoglienza per sole donne Madre Teresa di Calcutta - spiegano da Palazzo D'Accursio - saranno impiegati due operatori a 38 ore, per 19 utenti, un rapporto operatori/utenti talmente basso che non ha eguali nel panorama dei servizi. Gli operatori metteranno in pista percorsi educativi e di emancipazione per le donne ospiti del centro. Per quanto riguarda l'assistenza notturna, saranno coinvolte le stesse donne del centro che sono state formate per tale mansione e svolgono già attività simili in altre sedi. "Questo per responsabilizzare e dare autonomia sempre più alle ospiti e per agevolare il loro tirocinio, potendolo svolgere nella sede dove vivono".
Per il centro Beltrame, infine, "per i frequentatori della mensa - chiosano da Palazzo D'Accursio - verranno messi in campo sia percorsi di formazione per imparare a cucinare da soli, sia indicazioni di luoghi di aggregazione vicino casa dove potere soddisfare il bisogno di socializzazione. Per questo nell'incontro con le organizzazioni sindacali è stata citata la collaborazione con i centri anziani. Il Beltrame rimarrà inoltre centro diurno per il periodo invernale. Mentre il servizio di smistamento per l'assistenza di bassa soglia viene trasferito all'help center del piazzale Est della stazione ferroviaria".