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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

'Setta' macrobiotico, Pianesi ricevette la Turrita d'oro: 'Premio da revocare'

E' indagato per associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale. Appreso il fatto, le prime reazioni a Palazzo D'Accursio

Mario Pianesi, fondatore della catena "Un punto macrobiotico", insignito nel 2014 della "Turrita d'oro", è ora al centro di un'indagine della Polizia di Ancona, che ha smantellato una “psico-setta” attiva tra Marche ed Emilia-Romagna. Pianesi, che secondo gli investigatori avrebbe svolto un ruolo centrale, è indagato, insieme ad altri collaboratori, per associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti, lesioni aggravate ed evasione fiscale.

Le indagini - come riferisce AnconaToday - hanno avuto inizio grazie alla denuncia di una ragazza che ha raccontato ai poliziotti di aver creduto ai racconti sui benefici “miracolosi” della dieta elaborata dal capo della setta che, a suo dire, sarebbe stata in grado di guarire malattie incurabili per la medicina ufficiale. La setta, approfittando dello status psicologico in cui versavano le vittime, attraverso un rigido controllo dell’alimentazione e la negazione del mondo esterno, avrebbe manipolato gli “adepti” arrivando a gestirne la vita e a portarli a versare donazioni in denaro.

LE REAZIONI A BOLOGNA. Avendo Pianesi ricevuto un importante premio dalle mani del sindaco di Bologna, nel 2014, la vicenda è finita oggi sui tavoli di Palazzo D'Accursio. E' la consigliera comunale leghista Lucia Borgonzoni a chiedere che il premio venga revocato, ricordando che  "la Turrita d'oro è un riconoscimento a persone che pur non essendo nate a Bologna hanno trovato nel contesto della città ispirazione e supporto per la loro attività e si sono distinte per particolare impegno morale e civile, ma alla luce delle indagini compiute dalla Procura di Ancona nei confronti di Mario Pianesi mi aspetto che il  Sindaco Merola, revochi immediatamente il premio".

"Nel garantismo che è d'obbligo davanti ad ogni accusa" - aggiunge la  neoletta in Parlamento - "credo però che ve ne siano di così gravi, come quelle di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamento, lesioni aggravate ed evasione fiscale per le quali attendere sarebbe un segnale negativo per la nostra Amministrazione". 

Sul caso interviene anche il sindaco Virginio Merola, che "seguirà gli sviluppi della vicenda giudiziaria e l'esito di un eventuale processo". 

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