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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Navile / Via Aristotile Fioravanti

Sgombero via Fioravanti, insegnanti: "Bimbi costretti a vivere la violenza di uno Stato che si accanisce con i poveri'

La richiesta dei Partigiani della Scuola Pubblica è che tutte le forze politiche e sociali della città intervengano per sospendere "questa macelleria sociale e che si smetta di consegnare la risoluzione di questi problemi nelle mani della Questura"

L'intera mattinata è trascorsa con un massiccio spiegamento di forze dell'ordine, per tentare di sgomberare i circa 300 occupanti dell'ex palazzo Telecom di via Fioravanti. Non sono mancati i momenti di tensione, tra polizia e manifestanti, giunti in tanti sul posto in solidarietà agli occupanti, che hanno a lungo protestato contro le operazioni di sfollamento.
Lo sgombero ha trascinato numerose polemiche, da Sel a Fi, sono piovuti attacchi contro il sindaco e l'assessore al Welfare, accusati di essere stati incapaci a risolvere il problema.

Parole di biasimo arrivano anche fuori gli spalti della politica, però. Sono le insegnanti della Scuola Pubblica (Psp - Partigiani della Scuola Pubblica), ad intervenire duramente con una nota, nella quale si legge a chiare lettera l'accusa contro uno "Stato che si accanisce contro i più deboli", ed a farne le spese sono i 'bambini costretti a vedere questa violenza'. "Noi maestre di tutti i bambini, quindi anche di quelli che vivono nel palazzo occupato dell’ex Telecom in via Fioravanti, siamo sconcertati dall’intervento violento delle forze dell’ordine che stanno procedendo allo sgombero di 130 famiglie" - così si legge nella nota di Psp, nella quale viene poi espressa "solidarietà alle famiglie, a quei poveri bambini costretti a vivere la violenza di uno Stato che si accanisce con i più poveri".

La comunità che vive nel palazzo ex Telecom va "protetta, sorretta, rappresenta un esempio concreto di come, grazie alla solidarietà e al mutuo soccorso, famiglie intere possano vivere con dignità, nonostante la grave crisi economica che impedisce loro di avere la possibilità di vivere in alloggi affittati", aggiungono accorate le insegnanti.

Poi il dito è puntato contro l’Amministrazione Comunale, che "chiude gli occhi e non interviene  a sostegno degli occupanti, è colpevole e responsabile di quanto sta succedendo".  
Le occupazioni di immobili in disuso da anni - aggiungono le insegnanti - "consentono di sottrarli al degrado  e di rivalutare un patrimonio pubblico che qualcuno vorrebbe lasciare fatiscente o consegnarlo nelle mani di speculatori e palazzinari: tutto ciò è inaccettabile e colpevole".
La richiesta è quella che "tutte le forze politiche e sociali della città intervengano per sospendere questa macelleria sociale e che si smetta di consegnare la risoluzione di questi problemi nelle mani della Questura".

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