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Cronaca

Siccità, è emergenza: situazione sempre più critica per l'agricoltura

I suoli si stanno essiccando anche a livello profondo: i processi di desertificazione iniziano proprio con il ripetersi frequenti di condizioni climatiche come quella di quest'anno…

"In Italia solo l'11% dell'acqua di pioggia viene trattenuta dagli invasi: occorre integrare questo sistema  per prevenire le siccità future". Lo rende noto la Bonifica Renana che lancia l'allarme sul caldo senza sosta che dura da 3 mesi e della mancanza di acqua meteorica.

I suoli si stanno essicando anche a livello profondo, con danni significativi per la sostanza organica e la fertilità dei terrni agricoli: i processi di desertificazione iniziano proprio con il ripetersi frequenti di condizioni climatiche come quella di quest'anno…" si legge nella nota.

PIANURA BOLOGNESE. E' meno grave di quella registrata in altre aree, grazie al fatto che il Consorzio Bonifica Renana è il principale utilizzatore regionale delle acque di superficie del fiume Po, veicolate tramite il Canale Emiliano Romagnolo (C.E.R.) che attraversa per ben 148 chilometri l'Emilia-Romagna, da Bondeno alla Romagna. 

Il rubinetto fondamentale per l'irrigazione bolognese si trova nell'arco alpino che rifornisce il principale fiume italiano, il quale, fino ad oggi non ha dato problemi di prelievo al CER ed ha consentito alla Renana di distribuire tra marzo e giugno 2017, un 70% di metri cubi  di acqua irrigua in più, rispetto ai 16 milioni medi del decennio precedente: di fatto, con le acque del Po è stato finora possibile supplire alle piogge mancanti di questa annualità. Certo non sono mancate situazioni di emergenza: il servizio irrigazione del Consorzio - reperibile 7 giorni su 7, h 24 - ha risolto 107 casi di criticità specifica, verificatisi sin qui dall'inizio della stagione irrigua.

"L'acqua e i mezzi per irrigare costano e molte colture non possono sostenere questo costo, visti i prezzi di mercato pagati a livello di azienda agricola. Infatti, degli 80 mila ettari potenzialmente irrigui nella pianura bolognese (cioè terreni che hanno accesso alle acque distribuite dal Consorzio per l'irrigazione delle colture), solo il 20% viene effettivamente irrigato annualmente: sono numeri calcolati puntualmente sul territorio, mappale per mappale, dal personale della Renana". 

Quindi si rendono necessarie soluzioni adattive a questo mutato contesto climatico. Per il bolognese, le proposte progettuali presentate dal Consorzio per il potenziamento della disponibilità idrica del territorio comportano investimenti di sistema pari a 177 milioni di euro e sono:

1) Bologna: Ottimizzazione impianto Navile tramite adeguamento e potenziamento impiantistico e raddoppio della linea Navile-Dozza finalizzato al riuso dell'acqua dell'IDAR.

2) Sasso Marconi: Collegamento Canale del Maglio con invaso Reno Vivo

3) Castel Maggiore: Realizzazione di invaso, con trattamento di fitodepurazione, per lo stoccaggio delle acque reflue del depuratore di Bologna (IDAR) durante il periodo invernale

4) Castiglione dei Pepoli: Adeguamento sismico dello sbarramento dell'invaso Enel Pavana

5) Granarolo dell'Emilia: Realizzazione impianto pluvirriguo Dozza Est (Marana Armiggia Cerlacchia );

6) Sinistra Reno: Infrastruttura di adduzione ad uso plurimo per l'alimentazione del sistema idrico dei canali dell'alta pianura bolognese con le acque del CER in sinistra Reno

7) S.Pietro in Casale: Impianto di distribuzione irrigua a nord del centro abitato e      impianto di distribuzione irrigua a Massumatico

8) Medicina,Ozzano, e Castel S. Pietro T.Impianto pluvirriguo Medicina Ovest Quaderna - Gaiana e collegamento con cassa di espansione Trifolce e scolo Laghetto

9) Castello di Serravalle: Invaso di Pravarano

10) Castel S. Pietro T.  Vasca di fitodepurazione e bacino di accumulo per la depurazione e lo stoccaggio delle acque dello Scolo Laghetto

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