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Cronaca

Sicurezza Bologna, il centro-destra attacca: "Il Pd ha fallito in passato e sta fallendo ora"

Bologna 'svetta' per violenze sessuali, frodi informatiche, rapine, furti e borseggi, secondo la statistica de "Il Sole 24 ore"

Le Due Torri 'svettano' per denunce su violenze sessuali, frodi informatiche, rapine, furti in negozi e ristoranti, furti in abitazione, furti con destrezza e borseggi, almeno stando a quanto rivelano i dati pubblicati da "Il Sole 24 ore". 

"Le statistiche dicono, in tutta evidenza, che il tema della sicurezza deve diventare prioritario anche in Emilia Romagna. Non esistono più isole felici e, per troppi reati, troviamo sul podio città emiliano romagnole.
E se indubbiamente la propensione alla denuncia è più alta nelle città del Nord – argomentazione molto spesso usata dagli amministratori di sinistra per giustificare tali dati -, è davvero impossibile sottovalutare un quadro complessivo non più idilliaco" A scriverlo in una nota Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, secondo la quale - per troppi anni, in Emilia-Romagna, le sinistre intrise di buonismo hanno sottovalutato molti campanelli d’allarme che oggi portano le nostre città a non essere più sicure. In tutto questo, resta lo sforzo enorme delle nostre Forze dell’Ordine, quotidianamente impegnate a tutelare la sicurezza pubblica e l’incolumità dei cittadini: a loro diremo sempre grazie" e quindi per la senatrice "è anche ora che in Emilia-Romagna si cambi definitivamente passo e che si affermino politiche improntate al ripristino della sicurezza e della legalità, lasciandoci alle spalle quel buonismo che ha impedito di guardare in faccia la realtà e di affrontarla adeguatamente. Politiche che solo il centrodestra unito potrà davvero realizzare". 

Sicurezza Bologna, reati in lieve calo ma aumentano violenze sessuali e rapine

Anche Forza Italia attacca: "E' chiaro che da Roma a Bologna a Modena, il Pd di governo ha fallito in passato e sta fallendo ora. E' ora di invertire la rotta. Per troppi anni Bonaccini e compagni, sulla sicurezza, hanno venduto fumo, i dati di oggi smentiscono la propaganda costante del governatore che su questo fronte lascia una regione in una situazione peggiore di quello che lui, cinque anni fa, ha trovato", scrive Antonio Platis, consigliere provinciale Fi e candidato alle regionali dell'Emilia Romagna, aggiungendo: "Due serie di dati certificano oggi che sul fronte delle politiche per la sicurezza qualcosa, anzi tanto, non va. Sono quelle diffuse da un lato da il Sole 24 Ore, che pone cinque delle province emiliano-romagnole nei primi posti delle classifica per insicurezza, e quella di Modena in peggioramento di una posizione dal 17esimo al 16esimo posto, e dall'altro quelle diffuse dal Siulp di Modena, che vedono- rilancia Platis- una carenza di organici importante, soprattutto in relazione ai tanti compiti che la Polizia di Stato e' chiamata ad assolvere". Aggiunge e completa il consigliere azzurro: "E' necessario invertire la rotta, agendo non solo sugli organici e gli strumenti a disposizione delle forze dell'ordine, ma anche sull'immigrazione, limitando la percentuale di quella irregolare che va di pari passo, come i dati della popolazione carceraria confermano, con la sicurezza. Una equazione che solo la sinistra, il Pd e Bonaccini, continuano a negare". 

"E' allarmante il dato dell'aumento delle denunce per violenze sessuali a Bologna, cresciuto del 36 per cento secondo - è l'opinione della candidata leghista alle Regionali Lucia Borgonzoni - Fermo restando il grande lavoro
delle forze dell'ordine, è chiaro che il tema della sicurezza in città, soprattutto riferito alla tutela delle donne, continua a essere il grande rimosso dell'amministrazione comunale Pd. Come non considerare, poi, che tra nella triste mappa della criminalità nazionale, Bologna è al quarto posto, che le rapine sono cresciute del 15,6% e i furti in abitazione sono pure in aumento".

La senatrice del Carroccio attacca: "La sinistra continua a pensare che sia solo un problema di 'percezione' di
insicurezza?" e poi "l'amministrazione regionale non può chiamarsi fuori da questa partita. Non basta un Osservatorio Regionale sulla violenza di genere o una delega generica, serve un assessorato specifico alla Sicurezza, un garante regionale delle vittime dei reati (come già proposto dalla Lega), un coordinatore delle polizie locali, adeguati fondi dedicati a politiche di prevenzione e contrasto, con particolare attenzione ai soggetti più fragili e più a rischio".
 

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