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Cronaca Stazione / Piazza delle Medaglie d'Oro

Legambiente e la vita dei pendolari: ecco lo stato del trasporto ferroviario in Emilia Romagna

E' stato presentato oggi il dossieri sullo stato del trasporto ferroviario in Emilia Romagna. I Comitati Pendolari nelle stazioni di Bologna e Modena, sono stati premiati con una spilletta la scelta di trasporto sostenibile

E' stato presentato oggi da Legambiente il dossieri sullo stato del trasporto ferroviario in Emilia Romagna. I Comitati Pendolari nelle stazioni di Bologna e Modena, sono stati premiati con una spilletta la scelta di trasporto sostenibile effettuata tutti i giorni da migliaia di pendolari.

"Sono un Pendolare. Viaggio Sostenibile. #MeritoDiPiù" è questo il messaggio lanciato hanno lanciato dalle stazioni di Bologna e Modena. Dalle 7:30 alle 8:30 i pendolari in arrivo in due dei principali nodi del trasporto ferroviario della regione hanno ricevuto in premio una spilletta per ricordare l’importanza della loro scelta sostenibile, che aiuta a migliorare la vita di tutti. Troppo spesso però muoversi con il treno si trasforma in un’odissea di disservizi, ritardi, treni malmessi e stazioni abbandonate al degrado.

Durante la conferenza stampa successiva Legambiente ha lanciato  in rete anche il breve video "Vita da Pendolari", con gli aneddoti raccontati dai protagonisti. L’associazione invita inoltre i pendolari a condividere sui social network con l’hashtag #MeritoDiPiù immagini, storie di disservizi e proposte di miglioramento.

Durante la conferenza stampa successiva Legambiente ha lanciato  in rete anche il breve video "Vita da Pendolari", visibile a QUESTO LINK, con gli aneddoti raccontati dai protagonisti. L’associazione invita inoltre i pendolari a condividere sui social network con l’hashtag #MeritoDiPiù immagini, storie di disservizi e proposte di miglioramento. Legambiente ha analizzato la situazione vissuta ogni giorno da migliaia di persone, con un dossier sulla situazione e le proposte del Trasporto Pendolare in Emilia Romagna.

"Una fotografia che purtroppo censisce disagi quotidiani, problemi del materiale rotabile, ritardi e mancanza di adeguati investimenti sul trasporto pendolare. Fatiche e disagi inflitti ai circa 144.000 viaggiatori che in Emilia Romagna ogni giorno si muovono nelle linee regionali e nazionali per lavoro o studio" si legge "problemi che di fatto disincentivano, invece di favorire, l’accesso al mezzo pubblico e allontanano il raggiungimento degli obiettivi di riduzione di inquinamento, decongestione del traffico e lotta ai cambiamenti climatici".

L’obiettivo deve essere il raggiungimento della quota di riduzione sotto il 50% degli spostamenti individuali in auto in ambito urbano e periurbano, attraverso il vincolo del 50% di investimenti per le opere di trasporto pubblico locale. Tale obiettivo può essere raggiunto esclusivamente tramite la creazione di un’Agenzia Regionale dei Trasporti che si occupi di pianificazione del TPL, mobilità dolce, appalti, vigilanza sul servizio e mobility management. Aspetto non secondario per l’appetibilità del trasporto pubblico locale su scala regionale è la rapida entrata in vigore di un sistema di tariffazione integrata unico per tutta la regione, in grado di consentire l’utilizzo di tutti i mezzi di trasporto, inclusi anche i servizi di car sharing e bike sharing, mediante una tessera elettronica ricaricabile ed utilizzabile a consumo, accompagnata da un sistema “smart” efficiente in grado di fornire informazioni dettagliate su orari, fermate e coincidenze attraverso le più moderne tecnologie mobili.

NUOVO PIANO REGIONALE. Per Legambiente è urgente un nuovo Piano Regionale "che muti radicalmente le priorità della regione spostandole dalle autostrade al trasporto pubblico. Questo sia per motivi ambientali che per garantire la qualità e l'accessibilità di un fondamentale servizio pubblico". La soluzione dunque sarebbe quella di "spostare le priorità sul ferro, sul trasporto pubblico locale e sulla mobilità dolce, spostando gli investimenti da inutili strade ed autostrade verso il trasporto pubblico su ferro".

NODO DI BOLOGNA. Le criticità che emergono nei singoli nodi sono numerose: nel nodo bolognese sono palesi le carenze dell’incompleto Servizio Ferroviario Metropolitano che vede i suoi apici nelle soppressioni, nei ritardi e nei mancati investimenti su linee come Porrettana, la Vignola-Bologna e la Bologna-Portomaggiore, il sovraffollamento nei treni che viaggiano sulla direttrice principale (Piacenza-Rimini), o il pessimo stato delle stazioni e dell’informazione all’utenza in linee come la Bologna-Firenze e la Bologna-Poggio Rusco. Per quanto riguarda il miglioramento delle infrastrutture, la priorità negli investimenti va al completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano di Bologna, vera alternativa al Passante autostradale Nord.

Per l'associazione ambientalista, i principali investimenti andrebbero riversati sulle infrastrutture, le quali non reggono la quantità di materiale ferroviario che viaggia ogni giorno su alcune linee molto affollate, come ad esempio nel caso della Porrettana, già classificata tra le 10 peggiori d'Italia. In secondo luogo andrebbero sostituiti i treni obsoleti i cui guasti sono sempre più frequenti e andrebbe risolto il problema dei treni corti e sovraffollati programmando in maniera adeguata orari e carrozze. Le stazioni e le infrastrutture necessitano di numerosi investimenti per il miglioramento dei controlli in stazione e sul potenziamento dell’informazione all’utenza. Inoltre si dovrebbe migliorare lo stato delle infrastrutture necessarie a garantire una reale intermodalità e che riguardano gli spazi per le bici in stazione, i percorsi ciclabili e pedonali casa - stazione. In questo senso sono di buon auspicio i lavori di riqualificazione della Stazione Centrale di Bologna partiti nella seconda metà di aprile 2015.

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