rotate-mobile
Cronaca Navile / Via del Sostegno

Navile. Smerciavano carichi di eroina: banda al palo, 23 arresti

Al palo gruppo extracomunitario che gestiva grossi carichi rifornendo "pusher" della piazza bolognese. Dietro l'attività un sogno: rimpatriare con grasso malloppo, per questo vivevano in tende, come eremiti

Disarticolata organizzazione straniera che gestiva carichi di eroina “bianca” e “brown” destinati allo spaccio sulle piazze bolognesi. Sequestrati 1 kg di eroina e 60 mila euro proventi dell’attività illecita. 23 gli arresti spiccati, altri due componenti della banda restano a piede libero, ricercati dalla polizia.
.
L’ORGANIZZAZIONE. Al vertice dell’ organizzazione si collocavano due tunisini che, grazie ai legami instaurati con esponenti di un clan albanese, avevano scalato posizioni nelle gerarchie degli spacciatori  sulla piazza bolognese.

IL GIRO E I LUOGHI. Dopo aver ricevuto telefonicamente gli ordini dai connazionali, i due magrebini si rifornivano con cadenza settimanale dai grossisti dell’ eroina.

Il gruppo riforniva i pusher del territorio dandosi appuntamento in  zona Bolognina. La compravendita avveniva sui binari ferroviari lungo il canale Navile nei pressi di via del Sostegno. Lo stupefacente veniva confezionato in un casolare abbandonato nelle immediate vicinanze.
La rivendita dello stupefacente avveniva a domicilio nel casolare: gli spacciatori venivano scaglionati con una fitta rete di appuntamenti in orari pomeridiani e serali.

IL SOGNO. Dietro l’attività illecita si celava un progetto ben preciso dei due capi, ossia quello di accumulare maggior denaro possibili e poi, con il malloppo, tornare nella patria di origine per vivere “serenamente” e far stare bene i propri cari.

VIVEVANO COME EREMITI IN TENDE ISOLATE. Ed è per questo che i due tunisini mantenevano un modus vivendi morigerato nonostante i copiosi guadagni dell’attività. Vivevano in delle tende, unico svago la play-station e ogni tanto si concedevano un kebab, portato nella loro “tana” isolata da alcuni fedelissimi. Reclusi nei loro alloggi di fortuna, non spendevano nulla di ciò che incassavano, tutto messo da parte. In attesa di poter fare “la bella vita” tornando a casa.

GRUPPI IN GUERRA PER UN "PACCO". Il sogno era quasi raggiunto, ancora un ultimo carico di droga da "piazzare" e poi via, con il gruzzolo verso il Magreb. Ma prima il due tunisini avevano deciso di "rifilare il pacco" ai loro fornitori, pagando l'ultimo carico di eroina con 35mila euro di banconote false. Scoperto l'inganno tra i due gruppi scoppia la guerra. Interviene la polizia, che da 9 mesi era sulle loro tracce. Riesci a catturare prima i due vertici, dopo una serie di intercettazioni e rastrallamento del territorio. Poi i loro "collegji". 23 per ora dietro le sbarre. All'appello mancano due sogegtti, per ora latitanti.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Navile. Smerciavano carichi di eroina: banda al palo, 23 arresti

BolognaToday è in caricamento