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Cronaca Marzabotto

Strage Loggia, sdegno vs sentenza: 'Ancora una volta no giustizia per vittime'

Dai familiari delle Vittime degli eccidi nazifascisti nel bolognese, ai parenti vittime strage di Ustica, lo sdegno è unanime: 'Le spese processuali non devono essere pagati dai familiari come stabilisce sentenza'

Una sentenza che "ancora una volta non dà giustizia alle vittime di una strage compiuta dal terrorismo, in nome di una stagione politica che ha portato tanti lutti". Così l'Associazione familiari delle Vittime degli eccidi nazifascisti avvenuti nel 1943-1944 a Grizzana, Marzabotto e Monzuno, nel Bolognese, sulla sentenza della strage di Piazza della Loggia a Brescia. Attraverso una nota l'associazione tiene a far sentire la propria voce di protesta: "la lotta dei familiari durata tanti anni, la ricerca della verità e i frequenti depistaggi, che lo Stato Italiano ha permesso di attuare, hanno portato ad una verità giudiziale molto lontana dalla verità reale. Anche in questo caso si è chiusa la verità in un 'armadio della vergogna' che forse verrà aperto tra molti anni, come quello di Roma, per le stragi nazifasciste".

Pertanto, prosegue la nota, come 'Associazione Familiari delle Vittime' ci sentiamo vicini ai familiari di Brescia e chiediamo che la societa' civile si attivi affinché ai familiari non vengano richieste le spese processuali come invece stabilito dalla sentenza. Aderiamo alla proposta di far pagare ai Partiti le spese processuali - si legge ancora - ma sarebbe anche importante aprire una sottoscrizione a cui possano aderire tutte le Associazioni che non riconoscano il risultato della sentenza emessa. Chiediamo che la ricerca della verità non sia adesso interrotta - chiosa la nota - ma si cerchi di trovare i veri colpevoli, perché questa strage non può rimanere impunita".

LA REAZIONE DI BONFIETTI. "Non ho visto nelle parole del Presidente del Collegio giudicante per la Strage di Brescia, che ha dato atto del buon lavoro dei giudici popolari, una 'excusatio non petita', ma credo che a quelle parole manchi la presa d'atto di una clamorosa sconfitta della Magistratura, nella sua unicità, che peraltro difendiamo. E non per una assoluzione o una condanna, ma perché, a 38 anni da una strage, dal lavoro della Magistratura non emerge nessuna risposta alle legittime esigenze di verità e giustizia di tutti". Lo afferma Daria Bonfietti, a nome dell'Associazione parenti vittime strage di Ustica. "Sono personalmente vicina - dice - al dolore dei tanti colpiti dalla strage, dei familiari delle vittime, che ancora una volta non vedono riconosciuto il loro sacrosanto diritto a conoscere il 'perche'' di tanti dolori. Ma sono ancora più vicina, se possibile, al loro 'dolore civile' che ha trasformato la sofferenza in una grande scuola di vivere democratico, una straordinaria educazione civica che nasce dalla passione dolorosa dei cittadini. Penso, tra l'altro, alla Casa della Memoria, nata proprio a Brescia. E' questo che voglio sottolineare: sono cittadini che nel mezzo della bufera degli eventi e delle tribolazioni personali hanno voluto ribadire, quasi firmare di nuovo, il loro impegno per i valori democratici, la loro fedeltà alla Repubblica. Questa è la ferita più grave, ogni sopruso è una ferita, ma qui si può ben dire che la dignità dei cittadini è stata ferita due volte". "E non si può quindi pensare, e non è comunque poco - aggiunge Bonfietti - che oggi sia stata solo sconfitta la verità e la Magistratura, oggi è stata sconfitta la democrazia di questo Paese, la dignità di questa Repubblica". "E le Istituzioni, tutte, debbono esserne consapevoli - sottolinea - perché troppe cose non hanno funzionato in questa dolorosa vicenda di Brescia, a cominciare dalla prevenzione attorno ad una legittima manifestazione; non ha dato risposte la Magistratura, non hanno funzionato, se non hanno ostacolato, gli apparati, è stata latente la diplomazia. E allora la Storia, che pur possiamo scrivere su quegli anni, sarà una Storia di terrorismo, ma anche la storia della 'inadeguatezza' di questi anni e di questi nostri giorni".
 

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