Nettuno oscurato da Facebook per la nudità: l'esperto spiega perchè

Curiosa la notizia divulgata ieri sulla censura di Facebook a un'inserzione che aveva come immagine la statua del Nettuno di Bologna, rifiutata dal social di Zuckerberg in quando la sua nudità è considerata un contenuto esplicitamente sessuale.

Molti sorridono, ma per capire i meccanismi che regolano i criteri di disapprovazione abbiamo parlato con Simone Grossi, co-owner dell'agenzia di comunicazione Studio Samo, specializzata in strategie di web marketing: "La notizia è in realtà una non-notizia. Chi conosce l'adv su Facebook sa bene che le procedure di approvazione sono lungi dall'essere perfette. Soprattutto sull'utilizzo del corpo dove le regole pubblicitarie sono molto rigide: è vietato ad esempio fare pubblicità sfruttando il corpo femminile, mostrando nudità o utilizzando il prima/dopo, ovvero mostrando la foto di qualcuno prima o dopo una cura, in genere dimagrante". 

"Semplicemente Facebook ha confuso il Nettuno con un uomo nudo - spiega Grossi - probabilmente appellandosi e risottoponendo l'immagine al processo di approvazione il problema si risolverebbe. Oppure si può provare con un'immagine leggermente diversa, o contattando il servizio clienti. Come già sottolineato, l'algoritmo di Facebbok è molto lontano dalla perfezione, e sappiamo bene le pressioni a cui è sottopsto il colosso di Menlo Park per immagini offensive o manipolatorie. Per questo fa sorridere che ci sia genete convinta che se Facebook volesse, potrebbe eliminare immediatamente il problema delle fake news". 

"Ironico poi notare come si invochi costantemente più controllo e attenzione da parte di Facebook e poi si gridi alla censura per una sciocchezza. Nei gruppi dei pubblicitari ci si lamenta molto spesso per le censure sulle inserzioni. Facebook è molto più feroce di quanto i media vogliano far credere, e questo per me dimostra come si sia sempre a favore della censura quando riguarda gli altri".