rotate-mobile
Cronaca

Nuove stazioni AV e Mazzini, forfait dei pendolari: "Contattati solo per evitare critiche"

E' la loro forma di protesta, i pendolari non parteciperanno al taglio del nastro. "Contattati da Assessore e da Trenitalia due giorni prima per evitare critiche"

Non ci saranno i pendolari a festeggiare il taglio del nastro delle due stazioni dell'Alta Velocità e Mazzini: troppi ritardi, treni stracolmi, "corti" e  disservizi, secondo i vari comitati che più volte hanno scritto alla Regione Emilia Romagna e a Trenitalia, non solo per protestare, ma anche per proporre revisioni di orari in base alle esigenze di chi viaggia (GUARDA IL VIDEO).

Ne ha parlato oggi anche il consigliere regionale Pdl Galezzo Bignami a Radio Tau: "Cittadini di serie C" quelli che arrivano dalla provincia in città: trasporti e parcheggi insufficienti "rimpiangiamo la metropolitana che voleva il sindaco Guazzaloca". 

IL CRUFER. DISERTERA'. E' così il Comitato Utenti Ferrovie della Regione Emilia – Romagna non sarà all’inaugurazione della fermata Mazzini che "oltre ad arrivare con grande ritardo sulle previsioni, trova i pendolari della linea Bologna – Prato in una situazione di grande precarietà a causa di ripetute cancellazioni di treni e pesanti ritardi", si legge nella nota, "Dopo un anno di segnalazioni giornaliere di disservizi, al Comitato degli utenti della linea viene richiesto un incontro urgente da parte dell’Assessorato regionale ai Trasporti e da Trenitalia, due giorni prima della data di inaugurazione. Proposta tardiva e strumentale per cercare di evitare critiche". Forfait anche l’inaugurazione della stazione dell’Alta Velocità di Bologna, "i cui lavori terminano con 5 anni di ritardo. Oltre ai disagi subiti dai pendolari e dai residenti del quartiere, non è previsto che portino benefici al trasporto regionale che vede i tempi di percorrenza allungarsi anche al prossimo cambio di orario del 9 giugno, anziché accorciarsi, come logica vorrebbe".

AUTOSOSPENSIONE. E non è tutto: un'autosospensione dalle attività "che deve servire alla stessa Regione per una riflessione ulteriore sulla necessità di mantenere aperto un confronto con i cittadini-utenti che, sempre annunciato in astratto, nella pratica è spesso assente. Un'autosospensione che deve servire ad associazioni e comitati aderenti al CRUFER a trovare comunque forme di tutela degli utenti e, in caso di insoddisfacenti risposte della Regione, nuove modalità associative che possano garantire una maggiore tutela dei diritti degli utenti nel prossimo futuro". 

CRUFER. Il Comitato Utenti Ferrovie della Regione Emilia – Romagna ha le sue origini nell’art.17 della legge regionale 30/98 che ne prevede la nascita “con funzioni consultive, di verifica e proposta per la qualità del servizio di trasporto pubblico e in particolare in merito alla Carta dei Servizi”. La Regione porta a conclusione il processo costitutivo del Comitato Regionale utenti ferroviari con la Deliberazione della Giunta Regionale n.72 del 20/01/2005 citando che “nello specifico per quanto attiene il miglior utilizzo dei servizi di trasporto ferroviario di passeggeri è indispensabile il confronto consultivo degli utenti stessi con modalità ampiamente rappresentative della comunità dei viaggiatori regionali ai fini di poter valutare la qualità ed efficienza dei servizi resi”. Tra il 2005 e il 2008 si attiva la costituzione del CRUFER con un regolamento attuativo e con l’attivazione di un rapporto fattivo con l’assessorato regionale alla Mobilità e Trasporti e il suo Servizio Ferrovie, che trova la sua massima partecipazione nel 2008 quando gli orari ferroviari vengono rivisti con il contributo essenziale dei comitati componenti il CRUFER.

Nei prossimi mesi la Regione Emilia-Romagna pubblicherà il bando per il nuovo contratto di servizio per il trasporto regionale.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nuove stazioni AV e Mazzini, forfait dei pendolari: "Contattati solo per evitare critiche"

BolognaToday è in caricamento