Stepchild adoption, la Corte Costituzionale respinge il ricorso del Tribunale di Bologna

Due donne con due figli, uno per ciascuna donna. Negli Stati Uniti ne fu disposta l’adozione, ma la coppia, sposata all’estero e trasferitasi in Italia, a Bologna, aveva deciso di validare l’adozione anche nel nostro Paese. Il caso, a novembre 2014, era finito così all’attenzione del Tribunale per i minorenni dell’Emilia-Romagna, ma si era arenato. Il Tribunale aveva deciso di ricorrere alla Corte Costituzionale per pronunciarsi sul riconoscimento della genitorialità di entrambe.

La decisione della Consulta è arrivata, giudicando inammissibile il caso sollevato dal tribunale di Bologna che, si legge in una nota: "Ha erroneamente trattato la decisione straniera come un'ipotesi di adozione da parte di cittadini italiani di un minore straniero (cosiddetta adozione internazionale), mentre si trattava del riconoscimento di una sentenza straniera, pronunciata tra stranieri". 

Anche l'Avvocatura dello Stato aveva chiesto che il ricorso fosse dichiarato inammissibile, sottolineando che più volte a tutela dei minori i tribunali hanno accolto l'istanza di adozione di coppie gay, applicando la norma che disciplina le adozioni nei casi particolari. 

Una decisione che potrebbe rafforzare i parlamentari che si battono per escludere l'articolo 5 sulla “stepchild adoption” dal DDL Cirinnà sulle unioni civili, sul quale verrà emEssa la fiducia. Alcuni pullman sono partiti anche da Bologna per il presidio LGBT dalle 16 in piazza delle Cinque Lune, nei pressi del Senato, dove è in programma la ripresa della votazioni.