rotate-mobile
Cronaca

Coronavirus, i precari della cultura affrontano la quarantena leggendo storie su Telegram

Da Bologna un canale Telegram, Storie al telefono, dedicato alla lettura e al mondo della cultura: "Vogliamo accendere i riflettori sull'importanza del nostro lavoro per la collettività"

"Ciao sono Chiara, sono una content creator e giornalista freelance e lavoro soprattutto con organizzazioni culturali e piccole aziende, perciò da quando è iniziata la quarantena, poiché sono state sospese tutte le attività culturali, sono a casa e senza reddito. Oggi vi leggo tre racconti di Gianni Rodari, dal mio libro preferito, Il Libro degli errori: buon ascolto".

Questo è il messaggio audio che lancia il progetto Telegram @storiealtelefono. Chiara, trentenne fuorisede che vive a Bologna, precaria della cultura costretta a casa senza stipendio dall'emergenza sanitaria, ha pensato di creare uno spazio virtuale dove condividere storie lette ad alta voce, così da raccogliere le testimonianze di tante persone sparse per tutta Italia. Per fermarsi, raccontarsi e ascoltarsi in tempi di quarantena.

"Precarie e precari che in questo momento, a causa della sospensione di tutte le attività del settore culturale, sono senza lavoro e senza reddito. Vogliamo accendere i riflettori sull'importanza del nostro lavoro per la collettività – si legge nel messaggio di benvenuto – e vogliamo farlo aiutando in questo momento tutte e tutti a trascorrere serenamente il tempo che è necessario passare in casa".

"Da sempre gli esseri umani hanno affrontato la paura inventando e raccontando storie: strigendosi attorno al fuoco di un camino o di un falò sulla spiaggia, seduti davanti a un caffè o a una birra, rimboccando le coperte ai propri figli, per tranquillizzare sorelle e cuginetti, per divertire amici e amiche, per conquistare qualcuno. E se in questi tempi difficili usassimo la tecnologia per sentirci vicini e vicine, unite e coraggiosi?".

"Questo è un momento complicato e il fatto di non poter affrontare la paura collettivamente lo rende ancor più difficile – ragiona Chiara –, ma è necessario non lasciarsi abbattere e rispettare le regole della quarantena, soprattutto per non mettere in pericolo le persone più deboli e per non gravare su chi fa del proprio meglio per prendersi cura di tutte e tutti negli ospedali di tutto il Paese".

Come funziona 

Basta scaricare Telegram e iscriversi al canale @storiealtelefono. Una volta dentro, si può scegliere di condividere la propria storia  – questo il link per entrare nel gruppo – oppure si possono semplicemente ascoltare le storie degli altri. In pratica si tratta di registrare e/o scaricare un messaggio vocale.

Ogni lettura inizia con una frase di presentazione, spiega Chiara, che per creare questo Canale ha dormito tre ore la scorsa notte.  "Stanotte ho avuto una idea – racconta –  ho pensato che serve una forma di protesta da parte di chi è precario/freelance soprattutto nel settore della cultura, e poi ho pensato che servisse un gesto di solidarietà visibile che servisse a stimolare le persone a restare in casa senza sentirsi isolate e abbandonate".

"Il mondo è pieno di storie raccontate meravigliosamente da autrici e autori di ogni angolo del pianeta, e di solito abbiamo così poco tempo per leggere. Leggiamo insieme per affrontare questo momento".


storie al telefono

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, i precari della cultura affrontano la quarantena leggendo storie su Telegram

BolognaToday è in caricamento