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Martedì, 19 Marzo 2024

Strage 2 agosto, Bolognesi: "All'attentato parteciparono da 20 a 30 persone"

Per la commemorazione quest'anno ritorna il ministro Bonafede, con lui la vicepresidente della Camera Spadoni

Il 2 agosto 1980, a Bologna, ci furono dall 20 alle 30 persone coinvolte nell'attentato alla stazione che provocò 85 morti e 200 feriti. Ne è certo il presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, che ha toccato l'argomento oggi a margine della presentazione delle commemorazioni in programma per il 39° anniversario.

"A Bologna molto probabilmente c'erano non solo quelle tre o quattro persone che sono state individuate, ma sicuramente ce n'erano altre. Stimiamo, grosso modo, dalle 20 alle 30 persone", afferma Bolognesi. Insomma che ci fossero "altre persone interessate alla vicenda è molto possibile", dice il presidente, citando "servizi" e "neofascisti".

Perché "per fare una cosa del genere", continua Bolognesi, "non è il singolo o non sono due persone" ad agire. "Sono ipotesi", precisa Bolognesi, ma questo è un dato che emerge anche da "altri attentati fatti in giro per altre cose: c'erano tutta una serie di persone che facevano, non bastava poggiare lì una bomba e andare via, ma c'era chi controllava che tutto andasse bene, chi controllava dopo com'era andata a finire...".

Bolognesi, in particolare, cita un esempio "molto chiaro. Quando ci fu la strage di Brescia, dopo molti anni si scopriì in una fotografia che Maurizio Tramonte era lì che guardava i morti". Anche a Bologna, insomma, "secondo noi quel giorno c'era una struttura". Continua l'ex parlamentare del Pd: "Lo sapevi che c'era Paolo Bellini li'? No, non lo sapevi. Se c'era Bellini, vuol dire che oltre ai Nar c'era anche Avanguardia nazionale, pero' non ne sei certo. Se ammetti che oltre a Bellini ci fossero altre due o tre persone...".

È da una catena di questo tipo, insomma, che per Bolognesi si potrebbe ricostruire la "struttura": i componenti "li viene a sapere piano piano, man mano ne becchi uno". Del resto, si tratta di una vicenda di cui "molti altri parlavano prima del 2 agosto. Non poteva essere una cosa relegata a due o tre persone", ribadisce il presidente.

"Se seguite con molta attenzione il processo Cavallini, ecco che immediatamente da lì si capisce che doveva essere un gruppo", sottolinea Bolognesi: "Queste cose si vedono nei film, ma anche quando si fanno le cose". Di conseguenza, rispetto alla strage del 2 agosto "c'è probabilmente uno scenario che diventa più interessante", conclude il portavoce dei familiari delle vittime.

Celebrazioni

Bologna si prepara a celebrare il 39° anniversario della strage del 2 agosto 1980. Quest'anno, oltre al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, per la commemorazione della strage ci sarà anche la vicepresidente della Camera Spadoni. Lo riferisce il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, oggi in Comune per presentare il programma delle celebrazioni insieme al sindaco Virginio Merola.

Anche l'anno scorso a rappresentare il Governo fu Bonafede, che intervenne a Palazzo D'Accursio. In piazza Medaglie d'oro, invece, arrivò il presidente della Camera, Roberto Fico.

Spadoni, parlamentare M5s di Reggio Emilia, dovrebbe partecipare sia alla commemorazione prevista in Comune che a quella in piazza delle Medaglie d'oro. Eventualmente, la vicepresidente avra' la possibilita' di intervenire a Palazzo D'Accursio nell'incontro con i familiari delle vittime, mentre non si prevede un suo discorso dal palco davanti alla stazione: non c'è dunque all'orizzonte una modifica del protocollo, come invece e' avvenuto in anni recenti per consentire l'intervento di due presidenti della Camera, Laura Boldrini e Roberto Fico. La stessa Spadoni, del resto, non ha fatto pervenire una richiesta di questo tipo. "In genere quando c'e' un presidente delle istituzioni parla in piazza. E' la prima volta che viene un vice, affronteremo anche questa novita' ma chiunque viene e' benvenuto", commenta il sindaco Virginio Merola.

Positivo, per Bolognesi, il ritorno di Bonafede: sia perché è già venuto l'anno scorso, sia perché intanto l'esponente M5s ha partecipato a due tavoli con l'associazione e Fico. Quindi, lui sa esattamente di cosa stiamo parlando, quali sono le nostre richieste- riepiloga Bolognesi- sulla digitalizzazione, sulla cosiddetta direttiva Renzi, sulla legge 206. Sa tutto. Immagino che sicuramente venga qui con delle risposte e anche con delle cose già fatte".

A questo proposito, aggiunge il presidente: "Alcune cose sono state avviate, altre si stanno avviando e speriamo che entro la fine di quest'anno vengano a conclusione anche tutte le questioni economiche, in modo da chiudere". Bolognesi è fiducioso? "Dopo tutti questi anni- è la risposta- l'ideale è vedere i fatti. Si sono impegnati e stanno fecendo alcune cose, spero proprio che a fine anno si possa fare un bilancio positivo". (Dire)

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