rotate-mobile
Cronaca

38esimo anniversario strage di Bologna, il governo invia Dell'Orco

Il sottosegretario ai trasporti sarà il rappresentante dell'esecutivo. Novità sul fronte processuale mentre continuano gli accertamenti sui detritti dell'esplosione. Fiore e Mori in aula a ottobre

Sarà il sottosegretario ai Trasporti Michele Dell'Orco, esponente M5s, a rappresentare il Governo alla prossima commemorazione della strage alla stazione di Bologna, il 2 agosto. Il cerimoniale della Presidenza del Consiglio ha contattato questo pomeriggio il Comune per informarlo della scelta. Proprio oggi, il presidente dell'associazione delle vittime, Paolo Bolognesi, aveva detto che "qualsiasi rappresentante del Governo andrà bene".

Un anniversario che cade in un anno dove, sul fronte giudiziario, si sono avute diverse novità. Prima le audizioni degli esecutori materiali condannati Ciavardini, Mambro e Fioravanti al processo per un altro ex militante dell'estrema destra Cavallini, poi il processo ai mandanti avocato dalla procura generale e -secondo quanto riportato da Il Resto del Carlino- i primi nomi iscritti nel fascicolo che fino a ra era rimasto contro ignoti.

Tornando al processo per concorso nella strage a carico di Gilberto Cavallini, dovrebbero deporre ad ottobre, rispettivamente nelle udienze del 3 e del 24, l'ex comandante del Ros dei Carabinieri ed ex direttore del Sisde, Mario Mori, e il leader di Forza nuova Roberto Fiore, testimoni di parte civile nel processo per concorso nella strage del 2 agosto 1980 a carico dell'ex Nar Gilberto Cavallini, che si sta svolgendo in Corte d'Assise a Bologna.

Questo, ovviamente, se sarà  rispettato il 'ruolino di marcia' stabilito dai legali di parte civile che -informa l'agenzia Dire- nei giorni scorsi hanno depositato, su richiesta del presidente della Corte, Michele Leoni, una lista in cui sono indicati i testimoni che gli stessi legali intendono citare nelle udienze di settembre e di ottobre. Nel dettaglio, Fiore, all'epoca leader del gruppo di estrema destra Terza posizione e legato ai Nar, dovrebbe parlare non solo dei suoi rapporti con Francesca Mambro, Valerio Fioravanti, Luigi Ciavardini, Cavallini e altri estremisti di destra, ma soprattutto sulla sua presenza, nel luglio del 1980, a casa del dirigente siciliano di Terza posizione Francesco Mangiameli, ucciso da Mambro e Fioravanti il 9 settembre dello stesso anno, e sulla sua conoscenza, avvenuta sempre nel luglio '80, del colonnello del Sisde Amos Spiazzi, di cui Mangiameli era un informatore.

Secondo la sentenza della Cassazione sulla strage, infatti, Fiore, inizialmente escluso dai testimoni di questo processo e poi riammesso nell'udienza del 28 giugno, sarebbe fuggito in Inghilterra proprio per non finire come Mangiameli. Il leader di Forza nuova dovrebbe poi testimoniare sulla sua presenza a Castelfranco Veneto, in casa della sua compagna, il 4 o il 5 agosto 1980, quando anche Ciavardini si trovava lì, sull'ospitalità concessa a Roma allo stesso Ciavardini nell'agosto '80 (quando quest'ultimo era latitante) e sul brusco peggioramento dei loro rapporti nel settembre di quell'anno.

Mori, che tra il 1983 e il 1986 comandava la Sezione Anticrimine di Bologna, dovrebbe invece parlare delle indagini svolte sulla strage, con particolare riferimento agli elementi raccolti su Cavallini.

Assieme al generale, che lo scorso aprile è stato condannato, in primo grado, a 12 anni nell'ambito del processo sulla trattativa Stato-mafia, il 3 ottobre dovrebbero testimoniare altri due ufficiali dei Carabinieri, il generale Giorgio Tesser e il tenente Augusto Ambroso, che dovranno parlare delle loro indagini sui Nar.

Il processo ripartirà il 19 settembre con le testimonianze di Alberto Volo, ex militante siciliano di Terza posizione, Rosaria Amico, moglie di Francesco Mangiameli e del leader veneto di Ordine nuovo Carlo Maria Maggi, condannato in via definitiva, l'anno scorso, come mandante della strage di piazza della Loggia a Brescia.

Dopo di loro toccherà, il 26 settembre, a Sergio Picciafuoco, criminale comune legato ai Nar che ha ammesso la propria presenza in stazione a Bologna il 2 agosto 1980 e che è' stato assolto in via definitiva dall'accusa di essere tra gli esecutori della strage.

Il 10 e il 17 ottobre sarà invece il turno di altri esponenti dell'estrema destra di quegli anni: nella prima udienza testimonieranno Fabrizio Zani e Giovanna 'Jeanne' Cogolli, mentre nella seconda toccherà a Mauro Ansaldi e a Marzio Dedemo, cognato dell'armiere di Ordine nuovo Carlo Digilio. E proprio sui suoi rapporti con Digilio e con Maggi tra il 1979 e il 1981 dovrà deporre Maurizio Paolucci, la cui testimonianza è prevista per il 31 ottobre.

Paolucci, all'epoca custode del poligono di tiro di Venezia, di cui Digilio era segretario, dovrà anche riferire sulla presenza, al poligono, di esplosivo T4, e sulla frequentazione dello stesso luogo da parte di vari appartenenti all'estrema destra, tra cui Cavallini.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

38esimo anniversario strage di Bologna, il governo invia Dell'Orco

BolognaToday è in caricamento