Strage Lampedusa, Bologna indignata. IDV: 'Europa si assuma responsabilità'
Parole di dolore dal Sindaco Merola, alle quali fanno eco quelle di Barbati, che invoca un sistema di prevenzione e cooperazione dal respiro internazionale: 'Leggi repressive non servono più'
All'indomani della tragedia che si è consumata al largo delle acque di Lampedusa, dove sono morti oltre un centinaio di immigrati (e sarebbero più di 200 i dispersi), tra cui molte donne e bambini, si leva lo sdegno di Bologna per le vittime e l'accaduto.
L'Amministrazione rende noto che prenderà parte alla manifestazione indetta da Arci Bologna, Libera Bologna, Cgil, Cisl e Uil, in programma sabato 5 ottobre alle ore 16 in piazza Nettuno, per smuovere le coscienze e le istituzioni affinchè tragedie come questa non si ripetano. "Un'immane tragedia, che interroga la coscienza di tutti noi - ha dichiarato Virginio Merola, Sindaco di Bologna - La notizia del naufragio di un barcone carico di migranti avvenuto al largo della costa di Lampedusa mi ha profondamente addolorato. E il dolore è ancora più forte se si pensa a quanto accaduto solo pochi giorni fa nel ragusano. Questa situazione non può più essere ignorata da un Paese civile e democratico come il nostro. I responsabili di questa tratta vanno immediatamente fermati. L'Europa e gli Stati del Nord Africa hanno il dovere di risolvere una situazione che si protrae ormai da troppi anni, e che ha lasciato dietro di se' migliaia di morti. Auspico una risoluzione internazionale che riporti normalità nel Mediterraneo, affinché non sia mai più scenario di morte".
Alle parole di Merola fanno eco quelle dell'Idv cittadino. “Stringe il cuore - dice Liana Barbati, Responsabile nazionale Laboratorio Diritti Civili - guardare le operazioni di recupero a Lampedusa: una conta di morti senza fine, tra i quali ci sarebbero anche molti bambini e alcune donne incinta. Uno spettacolo osceno che periodicamente si ripete sulle nostre coste e spiagge in maniera sempre più devastante e terribile. Come Italia dei Valori abbiamo sempre denunciato i profondi errori della legge Bossi-Fini, una legge xenofoba e dannosa, ma a onor del vero in questa occasione conta poco l’impostazione sbagliata delle nostre politiche di immigrazione” dichiara Liana Barbati, responsabile nazionale del Laboratorio Diritti Civili per l’Italia dei Valori.
Poi dall'Italia dei Valori l'attacco si volge all’Europa "si assuma le sue responsabilità - continua Barbati - le amministrazioni locali non possono supplire a una mancanza di supporto e scelte politiche a livello europeo che si sentirà sempre di più. Non può essere un problema solo italiano se in mare aperto muoiono più di un centinaio di persone partite pochi giorni prima con un sogno di riscatto” prosegue la presidente del gruppo assembleare in Regione."
“La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ci ha già condannato, all'unanimità, per i respingimenti in mare poco meno di un anno fa. È chiaro che dobbiamo cambiare e in fretta", conclude Barbati promuovendo un sistema di monitoraggio, prevenzione e cooperazione dal respiro internazionale e osteggiando le leggi repressive, che "non ne servono più. Se non si risponde alla miseria, alla fame, alla paura di queste persone continueremo ad assistere alle carneficine nelle nostre acque”.