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Cronaca Viale Aldini

Strage Orlando, Borgonzoni al presidio tra le proteste: "Prima volta fra gli Lgbt a 5 giorni dal voto"

La presenza alla commemorazione per la strage di Orlando della candidata leghista ha suscitato come prevedibile alcune reazioni: "E' qui solo per motivi elettorali. Il suo partito non ha mai fatto nulla per i diritti civili"

La commemorazione per le vittime della strage di Orlando in Florida al giardino di Villa Cassarini di viale Aldini (luogo che ospita il monumento che ricorda le vittime omosessuali del nazifascismo) ha visto sfilare centinaia di persone, oltre che molte figure politiche (fra cui il senatore Sergio Lo Giudice, l'ex capogruppo di Sel in Consiglio comunale Cathy La Torre, la presidente uscente del Consiglio comunale Simona Lembi, il segretario provinciale Francesco Critelli, l'ex segretario della Cgil bolognese Danilo Gruppi, il grillino Massimo Bugani, e l'ex consigliere comunale di Coalizione civica Mirco Pieralisi) e in primis i due avversari politici che si sfideranno domenica al ballottaggio: Lucia Borgonzoni e Virginio Merola. 

CONTESTAZIONI ALLA BORGONZONI. Era nell'aria, e alla fine è arrivata, la contestazione alla candidata a sindaco di Bologna della Lega Nord Lucia Borgonzoni. Mentre dalla folla dei presenti due o tre persone hanno gridato "Abbasso la Lega" e "Viva Merola", un ragazzo si è avvicinato a Borgonzoni rinfacciandole "le politiche anti-gay e islamofobe" del suo partito, e accusandola di trovarsi lì solo per motivi elettorali. Accuse a cui l'esponente del Carroccio, accompagnata per l'occasione da un ragazzo che si definisce "gay, ma da sempre leghista", ha replicato dicendo di essere venuta solo per commemorare le vittime della strage, e ribadendo le sue posizioni, più volte espresse negli ultimi giorni, sul modo in cui l'Islam tratta gli omosessuali e sulle unioni civili.  

MEROLA: "MAI UNA PAROLA SUI GAY E VIENE QUI A 5 GIORNI DAL VOTO". Virginio Merola, che inizialmente ha evitato di fare commenti politici "perchè questo non è il momento di fare polemiche", alla fine della commemorazione organizzata dalla comunità Lgbt si è lasciato andare: "Lucia Borgonzoni dovrebbe spiegare ai suoi elettori l'improvvisa svolta a cinque giorni dalle elezioni: mai vista con la comunità omosessuale in cinque anni, mai una parola a loro difesa, mai un voto in Parlamento del suo partito per estendere i diritti civili, mai una parola di sdegno contro le sparate omofobe dei loro alleati in questi anni".

"La posizione della Lega Nord non cambierà di certo dopo la partecipazione della sua candidata a una manifestazione di commemorazione di una tragedia. Come si fa a essere sinceri nel piangere morti se contemporaneamente non si fa nulla per contrastare la cultura omofoba e non si ha neppure il pudore di stare in silenzio?". Ieri mattina Merola aveva chiesto che si scusasse: "per il passato, perchè si può ammettere un cambiamento di idea nella vita, soprattutto se ci si rende conto di aver sbagliato. La Borgonzoni invece non ha cambiato idea. Peccato, un'occasione persa ma anche un'ulteriore conferma della sua totale inadeguatezza a svolgere il ruolo di sindaco della nostra città. E anzi, il fatto che abbia proseguito la sua campagna elettorale senza alcun rispetto delle giovanissime vittime del massacro fa si'' che ora debba delle scuse a me ma, ancora una volta, alle comunità Lgbt e a tutta la città". 

Presidio LGBT per la strage di Orlando

Vincenzo Branà, il presidente Circolo Arcigay Il Cassero: "Siamo in un luogo simbolico che tiene insieme la nostra storia e quella delle vittime della strage di Orlando. Oltre al monumento dinnazi al quale stiamo, siamo a nche a pochi passi dalla prima storica sede del Cassero, concessaci nel 1982. Una cinquantina di corpi ammassati su una pista da ballo ci fanno capire che chi ci odia non si limita ad evitarci. Sì, mi sembra strano che la Lega Nord partecipi a questa commemorazione, ma ho fiducia nel genere umano". 

Per Carla Catena, presidente Arcilesbica Bologna: "Poteva essere anche Bologna. Ovunque si lotti per essere quello che si è". Molti applausi per Nicole De Leo, che armata di microfono ha sostenuto chiaramente che "Si deve essere sempre meno indifferenti. Dobbiamo rilanciare le nostre responsabilità, il nostro diritto di essere". (agenzia DIRE)

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