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Cronaca Viale Aldini

Strage Orlando, comunità musulmana: "L'omofobia non si vince alimentando l'islamofobia"

Yassine Lafram, coordinatore della Comunità islamica di Bologna: "Solidarietà alle famiglie delle vittime. Un crimine atroce da condannare con la massima fermezza"

La strage di Orlando, che nella notte fra l'11 e il 12 giugno ha ucciso 49 persone e ne ha ferite altre 50, è ad oggi la più "grande" degli USA: l'autore della sparatoria, il 29enne di origini afgane Omar Mateen, ha voluto colpire il locale gay Pulse Club e avrebbe agito nel nome dell'Isis, come confermerebbe uno degli ostaggi che si sono salvati. Ieri pomeriggio Bologna si è fermata a ricordare le vittime ai Giardini di Villa Cassarini, attraverso una manifestazione a cui hanno partecipato fra gli altri anche i due avversari politici al ballottaggio: Lucia Borgonzoni e Virginio Merola

Mentre tutti esprimono solidarietà ai familiari delle vittime, anche la comunità musulmana di Bologna tiene rendere noto il proprio pensiero su questa terribile pagina della storia non solo degli Stati Uniti, ma del mondo intero. "È con profondo dolore che abbiamo accolto la notizia della strage di Orlando. Un crimine atroce da condannare con la massima fermezza. Le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime. Infine, a certi politici diciamo che l'omofobia non si combatte alimentando l'islamofobia". Questo il messaggio della Comunità islamica di Bologna arrivato attraverso il suo coordinatore Yassine Lafram, che avrebbe partecipato alla manifestazione se non avesse avuto un problema familiare.  

Presidio LGBT per la strage di Orlando

"Mi spiace che questa terribile strage sia stata associata all'Islam - ha spiegato Rassmea, portavoce dell'associazione Giovani Musulmani d'Italia sede di Bologna - quando si parla di un americano di orgini afgane con problemi di bipolarismo, un individuo aggressivo e instabile, omofobico e probabilmente anche omosessuale. Non vedo in lui nulla dell'islamico, visto che i suoi stessi parenti hanno dichiarato che non frequentava le moschee. Il Corano dice che chi ha ucciso anche solo un uomo, ha ucciso l'intera umanità: condanna dunque gli assassini, che quindi non possono predicare di agire in nome di dio". 

Giovani Musulmani d’Italia è un’associazione di promozione giovanile no profit nata nel 2001, promuove l’inserimento e l’impegno civile dei giovani musulmani all’interno del tessuto sociale italiano, nonché tutte quelle forme di dialogo interculturale ed interreligioso che sono alla base di ogni convivenza e punto di partenza per una reciproca conoscenza.  GMI, cha a Bologna conta un centinaio di iscritti, è un’associazione apartitica ed è trasversale ad ogni altra forma associativa musulmana presente sul territorio italiano; costituita esclusivamente da giovani, ben oltre 1200 tesserati, con 51 sezioni su tutto il territorio nazionale. 

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