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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Verso il 40esimo della Strage di Ustica, Bonfietti: "Torna vecchio depistaggio"

Lo sfogo della presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di Ustica

Con l'avvicinarsi del 40esimo anniversario delle stragi di Ustica e alla stazione di Bologna, rispettivamente il 27 giugno e il 2 agosto, "ritorna un vecchio depistaggio, il gioco delle tre carte, il 'vorrei ma non posso' contro la verità già messo in atto anni fa".

Allora, spiega la presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti, "il senatore Carlo Giovanardi sosteneva di aver trovato delle carte, partecipando ai lavori della Commissione Moro", che avrebbero potuto 'riscrivere' la storia delle due stragi, e nonostante il fatto "sia già stato smentito e sbugiardato, oggi torna la stessa operazione".

Bonfietti si riferisce a quanto detto nei giorni scorsi dal presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), Raffaele Volpi, che ha dichiarato che il Comitato "auspica che i documenti custoditi negli archivi delle Agenzie di informazione per la sicurezza, e relativi al sequestro e all'omicidio di Aldo Moro, alla strage di Bologna e a quella di Ustica, possano essere oggetto di desecretazione e messi a disposizione dell'autorità giudiziaria, anche alla luce delle rilevanti novità riportate nei mesi scorsi dagli organi di stampa, da cui emergerebbero scenari in parte difformi rispetto a quelli accertati dai processi".

Una lettura decisamente non condivisa da Bonfietti, che si rammarica del fatto che "il presidente del Copasir, o il Copasir nel suo complesso, spinti da un doveroso impegno per la verità, cadano in questa trappola", visto che "ci si riferisce proprio alla stessa documentazione regolarmente custodita" e in merito alla quale i Servizi hanno gia' detto che "non riguarda né Ustica, né Bologna".

Insomma, starebbe ripartendo un'operazione che "è già stata ampiamente sbugiardata", chiosa Bonfietti, che da parte sua ricorda al Copasir che "sulle stragi non esiste e non può esistere segreto di Stato e che tutta la documentazione attinente alle stragi deve essere resa pubblica e depositata all'Archivio centrale dello Stato, in base alla direttiva Renzi".

Dunque il Copasir, il Governo e le istituzioni, aggiunge, "dovrebbero aver cura dell'effettiva realizzazione di quella direttiva, confrontandosi con i Comitati nominati per quello scopo ed eventualmente anche con le osservazioni delle associazioni delle vittime del terrorismo".

Per evitare ogni forma di depistaggio, insiste Bonfietti, "si deve tener presente che per Ustica la vera distruzione della documentazione è avvenuta in ambito militare, e che oggi l'ostacolo alle indagini della Procura di Roma viene dall'assoluta mancanza di documentazione frutto di collaborazione internazionale", una mancanza di collaborazione "che si esplicita nelle non risposte adeguate alle rogatorie e che rappresenta un profondo sfregio alla nostra dignità nazionale".

La presidente dell'associazione incassa il "pieno sostegno" del deputato bolognese del Partito democratico, Andrea De Maria, che chiede di "non fare confusione, di non rischiare di dare di nuovo spazio a depistaggi e di applicare pienamente la direttiva Renzi". E per quanto riguarda la strage di Ustica, aggiunge l'esponente dem, "si attivino tutti i canali diplomatici per avere notizie dagli Stati che potrebbero fornircele, rispetto a quello che è accertato essere stato un vero e proprio episodio di guerra nei cieli italiani. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari e alla nostra sovranità nazionale". (Ama/ Dire)
 

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