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Sabato, 20 Aprile 2024
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Suicidio Guidetti: senatore PD chiede l'invio degli ispettori in Procura

Il senatore Manconi chiede chiarezza sull'interrogatorio della farmacista: 'Senza alcuna garanzia difensiva e con discutibili modalità per un tempo assai prolungato'

Arriva da un senatore del Partito Democratico la richiesta al Governo di inviare gli ispettori a Bologna per verificare il comportamento del procuratore aggiunto Valter Giovannini e degli inquirenti della squadra mobile nel caso di Vera Guidetti, la farmacista di 62 anni morta suicida, due giorni dopo essere stata interrogata nell'ambito di un'indagine su un furto di oggetti di valore e opere d'arte.

L'interrogazione è stata presentata da Luigi Manconi, senatore del Pd, membro delle commissioni Difesa di Palazzo Madama e presidente della Commissione straordinaria bicamerale per la tutela dei diritti umani ha chiesto a ai Ministri della Giustizia e dell'Interno "se non ritengano opportuno attivare i poteri ispettivi presso la Procura e la squadra mobile di Bologna".

Secondo il senatore non convince il modo in cui è stata gestita la posizione della 62enne, che prima di togliersi la vita ha lasciato un biglietto con il nome del procuratore aggiunto Giovannini, dicendo di essere stata da lui "trattata come una criminale". L'interrogatorio della farmacista si sarebbe svolto dunque "senza alcuna garanzia difensiva e con discutibili modalità per un tempo assai prolungato" e anche per il fatto che la "permanenza della signora Guidetti negli uffici della Questura non sarebbe stato informato il pubblico ministero di turno".

INDAGINI.  Manconi sottolinea nell'interrogazione che "il giorno 11 marzo, ossia al momento della scoperta del corpo della Guidetti e del suo biglietto di accusa il procuratore aggiunto Giovannini si recava nell'abitazione della donna, anticipando il pubblico ministero di turno e continuando a condurre le indagini sul decesso della Guidetti, nonostante il suo coinvolgimento nella vicenda in quanto indicato (a torto o a ragione) dalla farmacista deceduta come responsabile di comportamenti ostili nei propri confronti".

FERMO DI IVAN BONORA. In merito al collegamento con il pregiudicato Ivan Bonora (scarcerato il 12 marzo), il sopralluogo della Polizia a casa della donna, i quadri e altri oggetti di valore ritrovati, Manconi fa notare che il quadro probatorio "veniva ritenuto sufficiente a integrare precise ipotesi di reato tanto che Bonora, assistito da un legale, veniva sottoposto a fermo di polizia", mentre la farmacista "con modalità del tutto anomala, veniva escussa a sommarie informazioni testimoniali per un tempo estremamente prolungato senza che venisse valutata l'opportunità di farla assistere da un legale di sua fiducia". (Agenzia Dire)

 

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