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T-Days: al via il censimento dei disabili residenti in zona 'T'

Lo ha annunciato l'assessore alla mobilità per poi "vedere come per ognuno possa esserci una soluzione" rispetto alle difficoltà incontrate a causa della pedonalizzazione durante il week-end

Il "censimento" di tutti i disabili residenti nella zona ''T'' del centro. Lo ha annunciato oggi l'assessore alla mobilità Irene Priolo per poi "vedere come per ognuno possa esserci una soluzione" rispetto alle difficoltà incontrate a causa dei T-Days.

L'assessore stamattina ha incontrato in commissione diverse associazioni di disabili, che non bocciano i T-Days, ma chiedono misure: "Ci viene preclusa la possibilità di tornare a casa anche nei giorni senza T-Days", afferma Maria Adamo dell'Associazione italiana osteogenesi imperfetta (Asitoi), che prende di mira gli stand allestiti per le numerose manifestazioni organizzate nel centro. Servono "correttivi che aiutino davvero le persone a potersi muovere nella massima autonomia possibile", sollecita Mauro Pepa dell'Associazione nazionale mutilati invalidi civili (Anmic), ricordando le richieste messe in campo durante la campagna elettoralecome gli stalli H in tutte le perpendicolari di via Ugo Bassi, via Rizzoli e via Indipendenza e le navette elettriche, sulle quali si era espresso anche il sindaco Merola in scadenza di mandato. 

"Più coraggio nei casi estremi per trovare soluzioni personalizzate", dice Andrea Prantoni Associazione italiana ciechi e ipovedenti (Uici) che propone navette, magari anche "a chiamata diretta". Però "per noi il centro chiuso, soprattutto ora che è stato riqualificato, è molto più accessibile e godibile", sottolinea Marcello Camilli dell'Anmic, auspicando che possa proseguire il lavoro "costruttivo" avviato già nel corso dello scorso mandato.

"Ci sono esigenze specifiche e non lo possiamo negare", afferma il disability manager del Comune, Egidio Sosio, sottolineando la necessità di trovare soluzioni per dare ai disabili "la possibilità non solo di raggiungere il domicilio facilmente ma anche di poter usufruire degli spazi offerti agli altri cittadini".

Per l'assessore Priolo, "i casi specifici vanno presi in considerazione, punto. Non posso pensare che i cittadini disabili che hanno la residenza nella ''T'' non abbiano l'accessibilità a casa", mentre sulle navette va tenuto conto che se queste "si qualificano come trasporto pubblico, allora il discorso si apre su tutto il trasporto pubblico". Detto questo, l'argomento non può essere "derubricato" sotto la voce "la norma non ci consente, non facciamo nulla", assicura l'assessore. (agenzia dire)

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