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Cronaca Centro Storico

Tassa Soggiorno per rimpinguare le casse. Postacchini: "Non fa bene a città"

Sì del sindaco al nuovo dazio per i turisti. Federalberghi conferma contrarietà e sottolinea: "Bologna ha bisogno di estendere il proprio sistema di accoglienza"

"Stiamo pensando alla tassa di soggiorno", così il sindaco di Bologna Virginio Meorla torna sull'argomento durante la sua ultima intervista radiofonica. Il dazio turistico servirebbe a rimpinguare le casse comunali, sempre più scarne e a rischio sotto i contraccolpi della manovra. "Se la situazione rimane quella che è sarebbe già molto - ha dichiarato Merola -. Le ultime due manovre ci hanno già creato diversi problemi e siccome se ne annuncia una terza la situazione per gli enti locali peggiorerà".

Ora il Comune prevede di "dover recuperare a bilancio 40 milioni", dunque "bisogna decidere quali imposte e quali tagli eventualmente fare". Per il sindaco sarebbe "opportuno introdurre una tassa di soggiorno per recuperare investimenti a favore della promozione turistica innanzitutto e delle attività culturali e del centro storico". Quanto all'aumento dell'Irpef da 0,7 a 0,8% "é una possibilità che abbiamo e che stiamo valutando", così come sul versante Tarsu: "Stiamo lavorando per rivisitare tutto, la situazione lo richiede", ha concluso il primo cittadino.

L'argomento "tassa di soggiorno" continua a far accaponare la pelle a Federalberghi che boccia senza appello l'ipotesi. "La nostra posizione non cambia, siamo contrari come ha sempre sostenuto la Federalberghi regionale", ha sottolineato, a margine di un incontro a Palazzo Magnani, il presidente Enrico Postacchini. "Ne discuteremo con il sindaco", ha spiegato, aggiungendo che "la tassa non fa bene a una città come Bologna che ha bisogno di estendere il proprio sistema di accoglienza".
 

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