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Cronaca

Taxi, al via il secondo conducente: "Ma è dura per colpa delle auto-blu"

Approvato un ordine del giorno in Comune, la "doppia guida" dei taxi dopo Milano arriva anche a Bologna. Ma il problema dei tassisti sono i noleggi extra-territoriali

Il consiglio comunale di Bologna ha approvato un ordine del giorno che riguarda ai tassisti e dà loro la possibilità di usufruire di un “doppio turno di guida”. La proposta è stata avanzata dalla “grillina” Federica Salsi e consiste nell’autorizzare l’attivazione della seconda guida per i taxi, in sostanza una turnazione aperta non più solo ai familiari, ma anche ad altri professionisti. La notizia però non sembra entusiasmare i tassisti, molti dei quali (come si legge sui social) non hanno ancora ben capito cosa comporterà. In sintesi, mentre prima solo un familiare poteva aiutare il titolare del taxi nel lavoro, ora, per periodi limitati, è possibile aprire la seconda guida anche ad altri soggetti.

Il presidente di COTABO Riccardo Carboni fa sapere che “Come COTABO abbiamo un dubbio sullo strano percorso che ha effettuato questa delibera, nel senso che non è passata dai tavoli tecnici che teniamo aperti in modo permanente con le istituzioni. Per fare un commento sensato sarebbe necessario capire bene che cosa intendano, perché così vedo mescolate più cose, vecchie norme messe insieme alle nuove manovre di Monti. A Milano per esempio la seconda guida era stata sperimentata, ma ora i colleghi meneghini vogliono tornare indietro. La questione comunque non va né banalizzata né complicata ulteriormente: bisogna creare un modello che tenga alto il livello del servizio e tenga in considerazioni il periodo di crisi”.

ALLARME SCORRETTEZZE AUTO BLU. I tassisti però pare abbiano problemi più grossi, soprattutto in tempo di crisi. “Lamentano giustamente – prosegue Carboni - un uso scorretto dei titoli autorizzativi del noleggio con conducente di piccoli comuni (le auto blu): le licenze di taxi così come le autorizzazioni di noleggio sono servizi pubblici integrativi ai servizi di linea (bus), che garantiscono una mobilità complementare e integrata a quella di linea, a tariffe stabilite dai comuni, per questi motivi sono legati ai territori, che ne regolamentano anche gli obblighi di servizio e i livelli delle prestazioni. E’ un fenomeno particolarmente diffuso, il fatto che soggetti con titoli autorizzativi di piccoli comuni, operino stabilmente sul nostro territorio, creando concorrenza illegittima, il primo motivo è che le autorizzazioni hanno valori molto bassi, il secondo è che non devono sottostare alle regole imposte sugli standard di servizio e anche a quelle sulla tipologia e qualità dei veicoli messi a disposizione, che comunque determinano il costo delle prestazioni”.
“Oltretutto – chiarisce il presidente COTABO - sottraggono servizi di trasporto ai comuni che hanno emesso i titoli, che si ritrovano con cittadini che non hanno (molto spesso) nessun tipo di trasporto pubblico. A Bologna il fenomeno coinvolge un centinaio di noleggiatori che operano in questo modo.

LA NOTA DEL CONSIGLIO COMUNALE. "Il Consiglio comunale premesso che la  legge  248/2006  art.  6 lett. A) da la possibilità ai Comuni di disporre turnazioni integrative in aggiunta a quelle ordinarie; Il D.L. 28 marzo 2012 al punto 1 asserisce che: i titolari di licenza per  l'esercizio del servizio di taxi possono essere sostituiti alla guida, nell'ambito orario del turno integrativo o nell'orario del turno assegnato, da  chiunque  abbia  i  requisiti di professionalita' e modalità richiesti dalla normativa vigente. Considerato che: il PGTU del comune di Bologna del 2006 al punto 6.2.1 asserisce: “In questo  contesto,  e  in  un  tale quadro di iniziative poste e da porre in essere,  si collocano i nuovi dettami del “Decreto Bersani”.

COSA CAMBIEREBBE. Le principali innovazioni  presenti  nel  citato  decreto  che  interessano  il Comune di Bologna si possono riassumere nelle facoltà indicate nel seguente punto: disporre  turnazioni  integrative,  per  le quali i titolari di licenza possono avvalersi  di  familiari (come già consentito) o di sostituti alla guida  in  possesso  dei  requisiti  stabiliti  per  legge, individuando al contempo  idonee forme  di  controllo sistematico circa l’effettivo svolgimento del servizio nei turni dichiarati.” Per l'espletamento del servizio integrativo i titolari di licenza si possono  avvalere, in deroga alla disciplina di cui all'art. 10 della legge 15  gennaio  1992  n. 21, di sostituti alla guida in possesso dei requisiti stabiliti dall'art. 6 della medesima legge Considerato inoltre che: il  Comune di Milano consente ai titolari di licenza di avvalersi di un  conducente  che  svolge l’attività con un turno aggiuntivo a quello del titolare invita la Giunta: a  verificare, anche attraverso la Regione Emilia-Romagna e la nuova Authority nazionale di vigilanza sui trasporti, la possibilità consentire nelle modalità più idonee l'attivazione di turnazioni integrative aggiuntive rispetto a quelle a conduzione familiare per l'esercizio del servizio di taxi nel territorio comunale di Bologna".
 

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