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Cronaca

Telecamere negli asili nido: il Pd dice no

Proposta bocciata, ma per aprire un nido servirà un piano per prevenire lo stress lavorativo

Niente telecamere nei nidi contro gli abusi delle maestre violente. A bocciare l'idea è il Pd, che insieme alla Lega nord (ma il Carroccio vorrebbe comunque l'occhio elettronico negli asili) ha presentato una modifica alla legge di riforma dei servizi 0-3 anni in discussione oggi in Assemblea legislativa.

No videosorveglianza, dunque. Tra i requisiti per avere l'autorizzazione ad aprire un nido, subentra invece l'obbligo di presentare un piano per la prevenzione dello stress da lavoro correlato, considerato causa di atteggiamenti violenti e abusi da parte delle maestre nei confronti dei bimbi.

"Consideriamo la videosorveglianza non risolutiva- spiega in aula Francesca Marchetti, relatrice di maggioranza del Pd- prima di tutto perchè non si può arrivare ovunque e perchè viene meno il patto di fiducia" con la scuola. Ma soprattutto perchè "lascia immutata la radice del problema- sottolinea Marchetti- certo, la videosorveglianza potrebbe essere un deterrente, ma contro il problema dello stress da lavoro correlato noi pensiamo sia meglio puntare sulla formazione, il lavoro collegiale e il sostegno psicologico per prevenire il problema".
Per questo, spiega l'esponente dem, "lo abbiamo inserito nella legge tra i requisiti" per ottenere dal Comune l'autorizzazione ad aprire un servizio 0-3 anni. "Ci fa piacere questa ampia collaborazione su questo tema", sottolinea il leghista Andrea Liverani, che sulla videosorveglianza prende invece le distanze. "Le telecamere servono come deterrente contro fatti orribili che abbiamo visto anche qui in Emilia-Romagna", afferma l''esponente del Carroccio. (Agenzia Dire)

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